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Il daspo per i manifestanti come per gli ultras. L'idea, a dire il vero non nuova (l'aveva già avanzata il sottosegretario Mantovano quando ministro degli Interni era Maroni, nel 2010), viene dall'attuale ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. "Occorrerà fare delle norme più rigorose per chi nei cortei più volte crea disordini, un po' come ci sono per gli stadi, tipo il Daspo per i manifestanti. Ci sono diverse proposte in questo senso che vanno valutate", ha detto il ministro intervistata dal Gr1.
Il ministro però non sa prevedere se sarà possibile varare provvedimenti simili entro la legislatura. Ad una domanda a riguardo risponde: "Non lo so. Questa è una legislatura tecnica".
“Io non posso che essere dalla parte del soldato blu. Non accetto che qualcuno possa mettermi in contrapposizione”, ha aggiunto poi Cancellieri parlando delle polemiche seguite agli scontri e al comportamento della polizia durante le manifestazioni del 14 novembre. Quanto alle foto di violenze da parte delle forze dell'ordine conto i manifestanti, per il ministro “è troppo semplicistico fermarsi a un fotogramma, bisogna vedere tutto l'andamento della manifestazione, lo svilupparsi e anche le difficoltà in cui i poliziotti hanno dovuto operare. Io credo che una conoscenza completa del fenomeno non possa che aiutare a raggiungere la verità il prima possibile”.
Per quanto riguarda invece la richiesta avanzata da più parti dell'identificazione degli agenti antisommossa per il ministro è “un problema molto molto complesso”, che non può essere disgiunto dal fare “altrettanta chiarezza su chi partecipa ai cortei travisato o armato”. Per Cancellieri, comunque, questo è un “tema che va discusso anche con gli operatori di polizia, quindi anche con i sindacati”.