“Un altro tema che va affrontato – ha detto Camusso nel corso del suo intervento in occasione dell'anniversario dell'Inca – è come si legifera nel nostro paese, del rapporto che c’è tra la legislazione e la moltiplicazione dei decreti e del fatto di come gli ultimi governi che si sono succeduti in questi anni, compreso quello in carica, si sono dimostrati dei moltiplicatori di norme e di interpretazione della legislazione. Guardiamo quello che sta avvenendo sulle questioni del mercato del lavoro: avremo tre distinti decreti sugli ammortizzatori sociali con norme che si inseriscono su una legge su cui non sono stati emanati tutti decreti applicativi e che quindi determineranno il festival dell’interpretazione rispetto a ciò che dovrebbe essere l’universalità degli ammortizzatori e i principi di uguaglianza. Anche da questo punto di vista una funzione che i patronati si sono sempre assunti è quella di permettere ai cittadini italiani di capire, rispetto alla complessità della legislazione come ottenere un diritto”.
Altro argomento toccato da Susanna Camusso è quello dell’assistenza e della povertà: “Abbiamo sentito il presidente dell'Inps dire che la fascia della povertà è quella 55- 65 anni e che è necessario agire su quella fascia. Quella è la fascia della flessibilità pensionistica e del diritto alla pensione. Non possiamo pensare che a delle persone che hanno lavorato tanti anni, che la crisi espelle dal mercato del lavoro e che le politiche del lavoro e della costruzione della precarietà tengono fuori ulteriormente venga detto: ecco un obolo! Questo non va bene: perche è sbagliato rispetto al riconoscere cos’è la povertà e poi perche c’è sempre quello strano sapore per cui se hai perso il lavoro hai delle colpe e non sei piu un lavoratre che può esigere diritti maturati nel tempo ma che deve passare nella fascia dell’assistenza".
“La povertà non è sopratutto in quella fascia – ha aggiunto la sindacalista –. Dobbiamo porci il problema di quelle famiglie povere che sono aumentate significativamente e che restano nella trappola della povertà e il cui bisogno non è solo di reddito, ma anche di politiche che permettano di traguardare la loro uscita dalla povertà. Perche anche qui bisogna che si chiarisca che funzione ha l’assistenza. Le politiche assistenziali dovrebbero avere tutte la funzione di farti uscire dalla difficoltà e per questo non dovrebbero mai essere solo delle politiche di reddito”.
Camusso: ripensare le politiche dell'assistenza
19 maggio 2015 • 00:00