“Un contratto importante, in alcuni aspetti innovativo. Il nuovo contratto della chimica e dell’industria farmaceutica si pone positivamente in linea con gli accordi interconfederali sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil con Confindustria e si pone su un fronte avanzato in almeno tre aspetti: modello salariale, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo livello contrattuale”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

“Il salario, infatti, non sarà – prosegue il leader della Cgil – soltanto legato a fattori esogeni quali l’inflazione, ma il lavoro potrà essere remunerato anche sulla base di fattori interni legati alla crescita dell’impresa. Il nuovo contratto, inoltre, su salute e sicurezza del lavoro supera l’ambito esclusivamente aziendale e si pone in un’ottica di governo dell’insieme del processo produttivo, ponendo le basi per un intervento anche nell’indotto di una lavorazione e non solo nel punto centrale. Importante, infine, anche quanto stabilito per il secondo livello contrattuale: si supera la logica di una remunerazione sempre e solo più legata a un welfare aziendale spesso inadeguato e inappropriato (buoni benzina, palestra, buoni pasto) e si torna a ragionare di remunerare il lavoro anche attraverso riduzioni di orario in rapporto ai tempi di vita. Una soluzione questa che pone il contratto dei chimici tra quelli più avanzati”.

“Il nuovo contratto della chimica e dell’industria farmaceutica, pertanto – conclude Camusso – non è solamente un buon contratto, ma in alcuni aspetti rappresenta un’indicazione utile all’insieme del sindacato”.