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Susanna Camusso ha preso parte venerdì 24 aprile a Milano a un incontro presso la Libreria Open di viale Montenero, organizzato dalla Cgil Lombardia con il titolo “Libertà, diritti, uguaglianze. I valori del lavoro”. L'incontro è il primo in Lombardia, il secondo a livello nazionale, di un percorso di costruzione della proposta di un “Nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori” che la Cgil sta elaborando come risposta e contrasto ai provvedimenti in materia di lavoro.
Il segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada ha spiegato le ragioni di questo incontro "aperto", come lo ha definito: "abbiamo voluto costruire un collage di storie per capire quali sono le domande di chi svolge un lavoro professionale, autonomo e comunque non subordinato. In una fase politica come questa si parla tanto di diritti per tutti, ma le scelte vanno in tutt'altra direzione, quella del loro restringimento. Per noi è centrale la contrattazione, che dobbiamo inevitabilmente reinventare per dare risposte anche a queste lavoratrici e a questi lavoratori in termini di diritti universali che parlino a tutti. Nasce anche da questa esigenza la nostra proposta di Nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Francesca, restauratrice, Alessandra, sociologa universitaria, Daniel, architetto, Daria, grafica free lance, Silvia e Elisabetta, attrici, tutte e tutti precari, autonomi, professionisti. E tutti con problemi analoghi. Giordano, segretario del sindacato traduttori @Strada entra nel merito: "Non cerchiamo la ricchezza ma il riconoscimento dei diritti. Non abbiamo malattia, maternità, tutele, chiediamo solo una condizione di lavoro dignitosa".
Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, concludendo l'incontro con le tante e i tanti giovani che hanno affollato la Libreria Open, ha ringraziato chi ha ricordato, e sono stati in molti, Davide Imola, il dirigente nazionale di Nidil Cgil recentemente scomparso. "Lo Statuto è il corpo dei principi e dei diritti che il libero professionista deve articolare sulla sua esperienza professionale", ha poi detto. "Impossibile pensare a una normativa singola che racchiuda tutti i diritti. Un lavoro che non ha un riconoscimento come tale, toglie delle libertà. La salute, la continuità del reddito e un fisco equo e progressivo sono gli aspetti che contraddistinguono la totale assenza di tutele e sono quelli sui quali ricostruire un terreno e un'alleanza comune".
Lo statuto, secondo Camusso, va poi accompagnato da "una rivisitazione della contrattazione che ricomprenda almeno in alcuni settori e su alcune tematiche i diritti minimi". Questi sono "due strumenti che vanno di pari passo, così come la ricostruzione di un rapporto tra lavoro subordinato e lavoro autonomo che rimetta al centro al condizione del lavoratore e della lavoratrice con alcuni comuni denominatori".
Vogliamo costruire una rete, ha detto al termine dell'incontro Elena Lattuada, e vogliamo continuare il confronto di cui questo di oggi è stato un primo, proficuo momento. Per ultimo ha preso poi la parola un lavoratore migrante dell'edilizia che ha raccontato la sua storia, che è quella di molti nel nostro paese. Un modo per dire che i diritti debbono essere davvero per tutti.