PHOTO
La necessità di perseguire l'unità con Cisl e Uil, perché "andando in ordine sparso non è possibile riuscire a riaprire questioni fondamentali, come ad esempio la questione pensioni". La volontà di cambiare il sindacato "per riuscire a rappresentare un mondo del lavoro in evoluzione e profondamente cambiato". E ancora la necessità di "mettersi in discussione, di ridurre il liderismo, in favore della collegialità, stando di più sul territorio e meno nelle nostre sedi". Sono alcuni passaggi dell'intervento con il quale Susanna Camusso, segretario generale della Cgil nazionale, ha concluso i lavori della Conferenza d'organizzazione della Cgil di Bologna, che si è svolta lunedì 29 giugno, davanti ad una platea di centinaia di delegate e delegati dai posti di lavoro.
"Se non si riparte dal lavoro, dalla sua qualità e dalla necessità di crearlo, credo sia molto difficile che il paese possa uscire dalla crisi davvero", ha detto il segretario generale Cgil, che ha sottolineato però l'importanza dell'azione unitaria con Cisl e Uil, "come dimostra la vertenza della scuola" sulla quale il paese ha risposto anche per l'unitarietà delle forze in campo. "Bisogna - ha aggiunto Camusso - continuare ad andare avanti".
Poi lo sguardo si è concentrato all'interno, verso la Cgil. "Abbiamo bisogno di essere più laici nel guardare a questa conferenza d'organizzazione - ha detto Camusso - Abbiamo scelto pochi temi per tradurli immediatamente in decisioni effettive che riducano la distanza tra ciò che elaboriamo e ciò che riusciamo concretamente a tradurre"."Dobbiamo rappresentare un mondo del lavoro in evoluzione che si è radicalmente trasformato - ha detto ancora il segretario Cgil - Davanti a questo problema la nostra confederazione esiste se fa valere la propria pluralità. Abbiamo bisogno di confrontarci con l'articolazione del mondo del lavoro, ma dobbiamo porci il problema di come lo ricostruiamo. C'è un modo che mi sento di proporre: dobbiamo costruire un modo di lavorare stando più sul territorio e meno nelle sedi. Anche questo è un modo per metterci in discussione. Dobbiamo provare a cambiare per rimettere al centro della nostra attività anche il cambiamento di alcuni nostri modi di lavorare".
Per Camusso serve dunque il "coraggio di mettere in discussione noi stessi". E questo, per quanto riguarda i gruppi dirigenti, significa "ridurre il liderismo, e aumentare la collegialità". "Io penso - ha concluso il segretario Cgil - che abbiamo bisogno di essere sempre più collegiali perchè la nostra organizzazione non rispecchia più i cambiamenti che sono intervenuti nella distribuzione del lavoro".