La Cgil domani sarà in piazza nel nome della parola d'ordine fondativa dell'Organizzazione internazionale del lavoro: “Il lavoro non è una merce”. “A quasi cent'anni dalla sua formulazione nel 1919 – sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che sabato 7 maggio parteciperà alla manifestazione – queste parole conservano integralmente il loro elevato valore morale e politico: senza dignità e diritti per il lavoro e per gli uomini e le donne in carne e ossa che lavorano non c'è né vero sviluppo, né vera democrazia. A questi valori, che ispirano la stessa Costituzione italiana e il modello sociale europeo, richiamiamo i governi, i Parlamenti e le forze politiche, perché compiano scelte coraggiose e innovative per un'alternativa al fallimento del liberismo dimostrato dalla crisi economica e dalla minaccia di prolungata stagnazione che stiamo vivendo da più di otto anni”.
“I sindacati europei e nordamericani – aggiunge Camusso – hanno avanzato critiche e proposte basate sui diritti ambientali, sociali e del lavoro, a partire dalle Convenzioni Oil che la Cgil condivide. Per l’Europa servono politiche economiche e sociali che riaffermino lo stato sociale, pongano fine all’austerità e promuovano il rilancio della domanda interna e la riduzione delle disuguaglianze”. Si tratta, a giudizio del segretario generale Cgil, di “difendere e promuovere nei fatti quel modello sociale europeo che la Commissione afferma ogni giorno di ritenere tra i valori fondanti delle sue strategie negoziali, ma che nega nella pratica del negoziato, così come nelle politiche sociali e di bilancio dell’Unione”.