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“Un anno di rilevazione corrisponde al tempo dei provvedimenti di questo governo. Le attese ci sono, c'è pure il desiderio e la voglia che la situazione cambi, ma le aspettative dell'inizio poi man mano diminuiscono, soprattutto tra i lavoratori poveri, i giovani e i disoccupati delusi dalle politiche del governo”. A dirlo è il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando l’indagine sul clima sociale ed economico realizzata dall’Associazione Bruno Trentin insieme all’Istituto Tecnè e presentata oggi (16 luglio) a Roma nella sede della confederazione.
La delusione prende corpo nei giudizi sulla riforma del lavoro e della scuola. Quanto al Jobs Act, va segnalato in particolare il giudizio dei disoccupati per i quali “la situazione non è cambiata di una virgola, anche se il tema sembra sparito” dal dibattito pubblico. “Le attese crollano: significa che, o dai risposte al lavoro, oppure il clima sociale non cambia: puoi raccontare tutte le meraviglie che vuoi, però se le persone non hanno lavoro ti risponderanno sempre che le cose non vanno bene”. Sulla riforma della scuola, “la prima cosa che colpisce - prosegue Camusso - è che rispondono quasi tutti, a conferma che il tema entra nell'opinione di tutti, ma tra giovani i commenti negativi sono del 91%, credo sia un record”.
Dal dossier si apprende che la sfera dal lavoro più tutelata guarda con maggiore fiducia al futuro, ma l'altra evidenza è l'orientamento negativo tra chi ha subìto le politiche dell'esecutivo. “È evidente - conclude il segretario della Cgil - che il paese non sta bene, così come è sbagliato pensare che chi lo dice è un 'gufo', per usare un termine di moda degli ultimi tempi. Noi chiediamo di rinnovare contratti, pubblici e privati, perché se guardi il giudizio dei lavoratori, pesa moltissimo la disoccupazione, ma pesa anche il basso livello di reddito. Il governo dovrebbe esserne cosciente e non usare, come fa anche tanta parte dell'informazione, l'argomento della non rappresentanza, dicendo che i sindacati rappresentano solo i pensionati”. (MM)