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Il decalogo per i licenziamenti pubblici, annunciato dal ministro Madia, "mi sembra la solita scappatoia". Lo dichiara il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, all'Ansa a margine di una manifestazione ad Ancona. Nel decalogo non c'è "nessuna novità", spiega, "nel momento in cui non hanno proposte, cercano di intervenire sulla pubblica amministrazione invocando i licenziamenti. È un ritornello che sentiamo da lungo tempo".
"La cosa che non si capisce invece, e che mi sembra molto più importante - aggiunge - è come intendono attuare l'accordo del 30 novembre per dare effettivamente il via al rinnovo dei contratti pubblici, cancellando quelle parti di legislazione, in particolare la legge Brunetta e la 'buona scuola', che hanno sottratto materia alla contrattazione, ma soprattutto ha sottratto la capacità di rendere la pubblica amministrazione aderente alla realtà".
Il segretario torna a chiedere al governo di fissare la data dei referendum su voucher e appalti. "Le motivazioni della Corte sono state depositate - dice -. Pensiamo che sia giusto e necessario dare voce agli elettori anche perché abbiamo raccolto molte firme. C'e' un grande consenso popolare, questo ci serve a sostenere la Carta dei diritti universali del lavoro, cioè il fatto che bisogna radicalmente intervenire sulla legislazione del lavoro. Questa, così com'è, ha solo l'effetto di essere un fattore depressivo della nostra economia e di perdita di competitività del paese".
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