“Riccardo Terzi era uno di noi. Un uomo di pensiero, un uomo libero, o come diceva di sé: uno spirito critico”. Con queste parole il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha voluto ricordare la figura del dirigente politico e sindacale (prima nel Pci, poi nella Cgil) scomparso nella notte di venerdì 11 settembre, all’apertura della Conferenza di organizzazione in corso all’Auditorium di Roma. “Sento ancora – ha aggiunto - le sue parole: al mio funerale non voglio parole e discorsi, ma solo musica. E così abbiamo fatto, mandando musica jazz, quella che lui amava”. Riccardo, ha continuato Camusso, “non interveniva sempre, ma quando lo faceva sapevi che avrebbe espresso un pensiero profondo, una posizione articolata, senza forme di retorica”.

Il segretario generale Cgil ha poi letto alcuni brani tratti dai suoi libri: riflessioni sul conflitto sociale, sulla contrapposizione – che Terzi negava decisamente – tra sindacato conflittuale e sindacato partecipativo, sul ruolo dell’organizzazione dei lavoratori (“oggi, più che nel passato, il compito del sindacato è di tenere aperto un canale della partecipazione di massa alla vita democratica”), sulla sinistra e sul lavoro. Ha poi concluso, in un clima di generale commozione, con un ultimo brano sul tema dell’amicizia: “l’amicizia – ha detto Camusso riportando le parole di Terzi – non è la totale consonanza di pensiero e stile di vita, ma lo scambio, il confronto, il mettersi in discussione. Altrimenti non sei un amico, ma solo un replicante”.