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"Dopo quattro anni di crisi le vertenze si moltiplicano, non si risolvono". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha lanciato oggi (12 ottobre) in conferenza stampa la manifestazione nazionale di sabato 20 ottobre. "Il lavoro prima di tutto!", questo il titolo dell'iniziativa: appuntamento a Roma, piazza San Giovanni, per un'intera giornata dedicata a lavoratori, giovani, precari. "I lavoratori sono disperati e salgono sulle gru, sui tetti oppure scendono in miniera. E' compito del sindacato dare voce a queste persone senza prospettiva".
Sarà una ferma protesta, quella del 20 ottobre, ma la Cgil porterà in piazza anche le sue richieste. "Serve un piano di investimenti, le aziende devono programmare il futuro - ha affermato -, bisogna rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Poi trovare una soluzione per gli esodati, su cui abbiamo esaurito le parole. Oggi c'è una grave disparità tra le pensioni del lavoro pubblico e quelle dei privati".
Susanna Camusso ha criticato duramente il governo. "Siamo in un'economia di guerra - ha spiegato -, ma nel secondo dopoguerra c'erano investimenti e ripresa, qui solo tagli e tasse". Tagli che vanno in un'unica direzione: lavoratori, scuola, sanità ed enti locali. Anche il metodo di Monti non piace al sindacato: "Ci ha convocato per parlare della legge di stabilità, ci ha detto che veniva fatta per evitare l'aumento dell'Iva. La mattina dopo l'Iva è aumentata. Questo non accade in nessun paese normale". A questo punto, ha aggiunto, "il governo poteva evitare di chiamarci a Palazzo Chigi se non aveva nulla da dirci".
La legge di stabilità è dunque bocciata. "Colpisce la parte più povera del paese, l'aumento dell'Iva penalizza le fasce deboli e annulla l'abbassamento dell'Irpef". E' una "manovra", anche se il governo non la chiama così. "C'è un cinismo insuperabile: tagliare i permessi per assistere i genitori disabili è molto grave, così come tassare le pensioni di invalidità". Il sindacato chiede di intervenire per l'occupazione giovanile e femminile, detassare la 13esima, allentare il patto di stabilità per i Comuni, finanziare gli ammortizzatori.
Poi la trattativa sulla produttività. L'esecutivo si è dichiarato disponibile a detassare il salario di produttività, ma solo in presenza di un accordo tra le parti sociali. "Questo condizionamento ha un obiettivo di merito - secondo Camusso -: il governo vuole ridurre i salari e aumentare l'orario di lavoro". Una ricetta sbagliata, già applicata negli ultimi anni senza risultati. Secondo la Cgil il confronto sulla produttività "va fatto ma deve avere due vincoli: tutela del potere d'acquisto nel contratto nazionale e innovazione della contrattazione aziendale con un confronto serio su orari e riconoscimento delle professionalità".
Il negoziato si chiuderà entro il 18 ottobre - prima del vertice Ue - come chiede il governo? "Non c'è una data magica - questa la risposta -. La produttività non può essere lo scalpo da portare all'Europa, come la riforma del lavoro. Piuttosto il governo porti a Bruxelles una legge contro la corruzione". Infine il segretario si è rivolto a Cisl e Uil: "E' il momento di capire che il lavoro italiano sta morendo di tasse e tagli. E' l'ora di un'iniziativa insieme per chiedere di cambiare politica economica".
La manifestazione del 20 ottobre inizierà alle 10.30 in piazza San Giovanni. Una piazza che ospiterà molti gazebo, delle Regioni e delle fabbriche in crisi. Saranno loro a salire sul palco nell'arco dell'intera giornata, per raccontare le vertenze e chiedere soluzioni. Alle 17.30 l'intervento conclusivo di Susanna Camusso.