“È innanzitutto una grande giornata di civiltà che ci riconduce a pensare che i bambini devono per prima cosa poter giocare e le bambine devono poter studiare. Ricordiamo Malala, vittima esattamente dell’idea del dedicarsi al lavoro, del vietare - in fondo - una vita gioiosa ai bambini e alle bambine che ne hanno assolutamente diritto", così Susanna Camusso in un'intervista rilasciata a RadioArticolo in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si celebra domani 12 giugno.
"Pensavamo che fosse un tema scomparso almeno nel mondo europeo, in realtà, come abbiamo più volte denunciato, anche in Italia succede – ha detto il leader della Cgil –. Un nostro documentario intitolato 'Terra nera', che filma il cambiamento delle condizioni dei braccianti, riprende tantissimi minori in procinto di andare a lavorare nei campi e ci dice che c’è ancora moltissimo da fare".
"Bisogna tradurre questa giornata, il 12 giugno, non solo in un momento di ricordo e di pensiero rivolto a tanti altri Paesi ma anche di iniziativa sul nostro territorio perché ciò non accada mantenendo quello sguardo mondiale che la giornata ci induce – ha concluso Camusso –. Per questo motivo, nelle Giornate del lavoro in programma a Firenze, dedichiamo uno spazio apposito a Iqbal, bambino diventato simbolo della lotta dei piccoli produttori di tappeti in Pakistan, per non dimenticare tutti quei minori che debbono morire per sancire il loro diritto a giocare."
Camusso, i bambini devono giocare, non lavorare
11 giugno 2015 • 00:00