“C'è un’interlocuzione interessante con Cisl e Uil sulle emergenze fisco e lavoro, un interesse comune alla mobilitazione. Pensiamo che bisogna costruire una nostra idea: una piattaforma comune”. Susanna Camusso, intervistata a tutto campo da Antonella Baccaro su Il Corriere della Sera, fa il punto sulla situazione economica del paese e critica il governo per quello che fa (anzi, non fa) sulla crescita, ma non solo. “II risparmio sta diminuendo, i consumi pure, la povertà è in crescita, cala la fiducia, c'è disperazione. Poi però – osserva il segretario della Cgil – non basta dire: ‘Capisco’. In concreto che si fa?”. Sull’“Agenda per la crescita sostenibile” presentata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: “Non riesco a avere la percezione di un cambio di passo – dice Camusso –. Si è rinviato troppo: la fase della crescita sarebbe dovuta andare insieme con quella del rigore. Perché il rigore da solo ha effettorecessivo/repressivo e produce la richiesta di altro rigore”. E ancora: “Non si può continuare a pensare che le riforme strutturali siano quelle che metteranno in moto lo sviluppo. La crescita si misura sull'aumento dei posti di lavoro e qui invece, lungi dall'invertire l'attuale tendenza, non la si è nemmeno arrestata”.
Per quanto riguarda la riforma del lavoro adesso in Senato, Camusso sottolinea: “C'è stata un'attenzione eccessiva sull'articolo 18 e intanto sulla precarietà il governo non ha mantenuto le promesse. Così come siamo preoccupati di un intervento sugli ammortizzatori sociali che, oltre a non essere universale, dà troppo per scontata la diminuzione della mobilità”. E ancora, sulla flessibilità in entrata: “Molte delle modifiche che sento prospettare non sono accettabili”. Dunque: “Una cosa è certa: non lasceremo scoperto il percorso parlamentare della riforma del lavoro”.
Non manca una stoccata, su cui Il Corriere titola l’intervista, a Elsa Fornero che ha accettato l’invito dei lavoratori Alenia per lunedì prossimo: “Una scelta molto discutibile – dice Susanna Camusso –. Veramente molto discutibile. Ritengo che ognuno abbia i suoi ruoli che bisogna mantenere e rispettare. lo ci vedo della supponenza in questo gesto, una sorta di ‘vengo io che così gliela spiego la riforma, perché voi nonsapete fare il vostro mestiere’. Mi pare la sua una logica di sfida”.
Camusso, costruire una piattaforma comune per lo sciopero
19 aprile 2012 • 00:00