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“Posizioni come quella di Renzi, che riducono le forme di partecipazione, indeboliscono la democrazia. Sempre. Non è un giudizio su questa fase, ma un'affermazione di scuola”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in un'intervista rilasciata alla Stampa in cui ribadisce: “Cancellare la rappresentanza è un errore ed espone a rischi”.
“Scavalcare le parti sociali – continua Camusso - è una mossa conservatrice. Renzi, che teorizza la necessità di cambiare verso, in realtà non fa che assecondare una tendenza già esistente. Penso che sia un errore. Ma penso anche che sia una grande occasione per il sindacato di riappropriarsi della contrattazione nelle fabbriche”.
Non mi angoscio – dice il segretario Cgil – di fronte alle sue parole, ma ritengo che esprimano un elemento di conservazione”. “Se si vuole non la concertazione, ma almeno una modalità di confronto politico ordinario, non si può gridare 'aiuto, mi attaccano!' appena c'è dissenso”, osserva ancora Camusso. “Bisogna misurarsi con gli argomenti; ne abbiamo già avuto un altro che diceva che non lo facevano governare”.
Per il leader della Cgil “Renzi cavalca un'onda di parte dell'opinione pubblica. Ma forse - osserva - ha anche un'idea diversa della relazione tra politica e società, peraltro tutta da sperimentare, quando dice che parla direttamente ai cittadini senza intermediazioni. E' un modello ben conosciuto anche in Italia, nella versione politica di Berlusconi come in quella tecnocratica di Monti. Ma al di là delle singole organizzazioni c'è un modello che l'Europa dichiara di sposare che è quello della rappresentanza degli interessi e della partecipazione che aiuta a mantenere la democrazia. Non mi pare che il governo vada in quella direzione”.
Insiste Camusso: “La rappresentanza sociale è qualcosa che arricchisce e rafforza la democrazia. Volerla cancellare espone a rischi”.