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“Si sta commettendo non solo un errore, ma un atto disumano, sbagliato, di dubbia legalità. La scelta del ministro degli Interni di trasferire i migranti ospiti nello Sprar di Riace in altre strutture è un atto scellerato, spropositato e va bloccato”. A dirlo è il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando la decisione di Matteo Salvini: “È indispensabile utilizzare tutti gli strumenti democratici e giudiziari per opporsi alla determinazione di un ministro che fa della propaganda la cifra del suo governo. In un ministero, peraltro, così delicato da richiedere sempre e in ogni caso prudenza, giudizio, buon senso, riservatezza. Tutte doti che mancano all’attuale ministro”.
Per Susanna Camusso "Riace è un modello di integrazione possibile, capace di favorire la serena convivenza tra culture ed etnie diverse, rendendola un fattore di sviluppo oltre che un valore. Quella serena convivenza che il ministro degli Interni e il governo stanno minando nel nostro paese. Lo si attacca per colpire tutto il sistema Sprar". Il segretario generale Cgil, infine, considera "non più tollerabile che chi governa il Paese soffi sul fuoco del razzismo, alimentando odio per crescere nei consensi, riportandoci tutti a rivivere le pagine più buie della nostra storia. Non sono più tollerabili atti come quelli di Lodi che dividono e stigmatizziamo. Chiediamo a chiunque creda in valori e principi sanciti dalla nostra Costituzione di far sentire forte e chiara la propria voce”.
Cgil, Cisl e Uil hanno anche scritto una nota unitaria sul trasferimento. "Attraverso una circolare il ministero dell'Interno ha disposto il trasferimento di quella che è a tutti gli effetti una comunità, e che a questo punto produrrà effetti terribili per gli uomini e le donne che hanno trovato un approdo sicuro in quei luoghi", scrivono le tre confederazioni: "Un conto è chiedere e avere rendicontazioni e giustificativi sull'utilizzo delle risorse e trasparenza su tutti gli atti amministrativi da parte dell'amministrazione comunale, altra cosa è smantellare il 'modello Riace', simbolo di accoglienza diffusa che ha rianimato un paese morente e promosso processi di integrazione che hanno favorito la serena convivenza tra culture ed etnie diverse, rendendola un fattore di sviluppo oltre che un valore, un'esperienza importante di accoglienza per persone che scappavano via da guerre, violenze e persecuzioni".
Per Cgil, Cisl e Uil "si attacca Riace per colpire tutto il modello Sprar. Un'azione di questo tipo rappresenta una lesione dei diritti umani. Riteniamo imprescindibile rispettare gli obblighi di protezione internazionale prevista dai trattati e dalla Costituzione italiana. Bisogna evitare che si ripetano azioni che rischiano solo di alimentare conflitto sociale e irragionevole odio contro gli stranieri e ogni forma di diversità. Chiediamo a tutte le persone che credono in un modello sociale di accoglienza e integrazione come quello sperimentato positivamente a Riace, di far sentire la propria voce".