La protesta dei lavoratori dei laboratori di analisi accreditati presso il Servizio sanitario della Campania, che chiedono di modificare il decreto regionale (n° 17 dell’8 marzo 2016) con cui si accentrano le attività mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, e la vertenza Gesema, una società in house del Comune di Mercato San Severino (Sa) che si occupa d’igiene ambientale, raccolta rifiuti e manutenzione, ora sottoposta a tagli e riorganizzazioni, che incombono sul destino di oltre 70 addetti. Due vertenze importanti, di cui si è parlato nel corso di "Campania lavoro", su RadioArticolo1.
Difficile la situazione dei lavoratori dei laboratori accreditati. “Il problema – ha affermato Maria Vitolo, della segreteria della Filcams di Napoli – è che il commissario alla Sanità Polimeni, che ha emanato il relativo decreto, non risponde al presidente della Regione Campania, ma solo al governo. Noi abbiamo chiesto la creazione di un tavolo negoziale con tutti i soggetti che rappresentano la sanità, su cui De Luca si era detto disponibile. E la nostra protesta di stamattina davanti alla sede della Regione mira proprio a tale obiettivo, considerando che è a rischio anche la qualità del servizio agli utenti, confermato dagli ultimi dati dell’Osservatorio sullo stato di salute del Paese, che vede le regioni meridionali, tra cui la Campania, impossibilitate a garantire i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute dei cittadini, sia per quanto riguarda la rete ospedaliera e i laboratori pubblici sia sul versante della sanità privata convenzionata”.
“Per quanto riguarda i lavoratori di Gesema – ha rilevato Angelo De Angelis –, c’è un concordato di fallimento in corso, e nell’ultimo incontro avuto con il sindaco di Mercato San Severino abbiamo messo nero su bianco gli impegni da prendere sulla vertenza, individuando un percorso di pagamento dei numerosi stipendi arretrati dei dipendenti. La difficoltà principale interessa gli addetti del settore ambientale, che si mantengono economicamente con la tassa sui rifiuti, non pagata da più del 40% dei cittadini. È un’evasione spaventosa, ogni anno in crescita, e questo acuisce i problemi che non sono solo di quel comune, ma coinvolgono l’intera Campania. Proprio alla Giunta, all’indomani dell’approvazione della legge regionale sui rifiuti, abbiamo chiesto di verificare e rimodulare le spettanze delle società che svolgono tale servizio”.