“Le pagine dei quotidiani locali in questi ultimi giorni sono pieni di richiami e di appelli a rendere esecutivi i tanti progetti di cui si parla ormai da anni. Dai 19 grandi progetti dei Fondi Comunitari del Por Campania, di cui tanto si è discusso la scorsa settimana, al Grande Progetto Pompei di cui non si hanno più tracce, dal completamento del Centro Direzionale di Napoli, questione decennale mai risolta, al Centro Storico della città, ai tanti Piani Casa annunciati e mai messi in esecuzione e nel frattempo, nonostante la crisi, gli affitti continuano a essere pesanti e insopportabili e i mutui inaccessibili”.

È quanto si legge in una dichiarazione di Giovanni Sannino, segretario generale Fillea Cgil della Campania.

“Nel frattempo – prosegue Sannino – la crisi del settore edile continua la sua discesa, mietendo vittime tra i lavoratori e le stesse imprese. Da tempo è esaurita la possibilità di garantire un minimo di sostegno agli edili che escono dai cantieri, spesso anzitempo, e che non riescono a trovare nei tempi fisiologici tradizionali di questo settore anticiclico un nuovo lavoro, sia nel comparto pubblico che in quello privato”.

“La verità storicamente data è che l’ammortizzatore sociale che ha un senso nel settore dell’edilizia è dato dal lavoro. Di quel lavoro che è possibile creare solo se si inverte la tendenza ormai da oltre cinque anni imperante a Napoli e in Campania”.

“Non partono i cantieri, quelli in corso come la Metropolitana di Napoli Linea 1 e Linea 6 rischiano il blocco per mancanza di fondi, gli annunci si susseguono, accompagnati anche da piccate levate di scudi da parte di chi ha la responsabilità di adottare adeguate politiche di sviluppo e di crescita”.

“L’assessore Cosenza annuncia che nelle prossime settimane partiranno gli appalti per la riqualificazione del litorale domitio e al tempo stesso ‘scarica’ sui soggetti attuatori declinando qualsiasi responsabilità dell’Ente Regione per gli altri progetti”.

Non sarebbe ‘peccato mortale’ – conclude Sannino – se ci fosse un coordinamento regionale, nel rispetto delle prerogative dei singoli soggetti, per dare la giusta sollecitudine alla cantierizzazione dei progetti. Quelli della riqualificazione del patrimonio edilizio, della rigenerazione urbana sostenibile, dell’intervento pubblico per gli alloggi popolari, della messa in sicurezza del territorio e del patrimonio abitativo e scolastico.

“Considerata la gravità della crisi non è proprio il caso di attardarsi in questioni burocratiche e farraginose”.