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La Cgil annuncia lo sciopero generale della Campania contro la politica della Giunta regionale per venerdì 8 marzo. In vista dell’appuntamento, la confederazione ha fissato per il 9 febbraio una grande iniziativa a Napoli, come tappa della mobilitazione che parte in queste ore e che coinvolge tutti i territori e le categorie. "Porteremo in piazza – sottolinea il segretario generale Franco Tavella – tutte le vertenze delle cinque province. Sarà la risposta del mondo del lavoro all'immobilismo del governatore Caldoro. A fronte di una realtà che tutti gli indicatori economici definiscono recessiva, infatti, la Regione non é in grado di dare risposte”.
“Il cosiddetto contratto Campania è rimasto sulla carta – precisa Tavella –; non registriamo alcuna proposta in grado di promuovere crescita e sviluppo. Anzi, dinanzi allo sfascio del sistema dei trasporti, l'assessore Vetrella ammette candidamente di essere stato colto alla sprovvista e l'unica soluzione che propone è quella della privatizzazione. Se così fosse, si alimenterebbe concretamente il rischio che il settore finisca in mano alla criminalità organizzata, l'unica in grado di disporre di liquidità”.
“Alla drammatica situazione del trasporto pubblico, si aggiungono le condizioni di difficoltà dell’apparato produttivo e quelle che si registrano nel settore sanitario, a partire dal prolungamento del commissariamento, in conseguenza degli obiettivi non raggiunti da parte della Regione. In Campania il 44,5 per cento dei giovani sotto i 24 anni é disoccupato e 600.000 persone tra i 15 e i 34 anni, pari al 38,8 per cento, non lavorano e non studiano. Abbiamo un tasso di occupazione del 15,5 per cento e oltre 200.000 contratti a termine rischiano di non essere rinnovati, mentre il pil è calato in tre anni di undici punti. Sono dati che non possono passare sotto silenzio”. “Per la Cgil, l’iniziativa del 9 febbraio – conclude Tavella – sarà anche l’occasione per sottoporre alla politica i temi del lavoro, del Mezzogiorno e dello sviluppo, che dovranno assumere la dovuta priorità nelle scelte del futuro governo ".