Per il 12 dicembre, la Cgil Campania ha proclamato lo sciopero generale della sanità privata, contro le associazioni di categoria Aris e Aiop e il loro tentativo di imporre contratti peggiorativi, che aumentano l'orario (da 36 a 38 ore settimanali) e diminuiscono il salario, non riconoscendo, inoltre, ai neoassunti l'aumento delle indennità di disagio e cercando di imporre una piattaforma già respinta dal 70 per cento dei lavoratori consultati. Nella Regione, in particolare, "la giungla contrattuale, sommata alla crisi e al piano di rientro, sta provocando conseguenze gravissime, con decine di esuberi, e le associazioni che si rifiutano di erogare ai lavoratori gli arretrati contrattuali, scaduti da oltre sei anni: un ricatto non più sopportabile, che va contrastato in tutti i modi", denuncia il sindacato.

"Gravi responsabilità sono anche da addebitare alla stessa Giunta regionale, che non vuole fissare regole e paletti per concedere gli accreditamenti istituzionali alle strutture private, lasciandole sostanzialmente libere di scegliere quale contratto applicare. Per quuesto, nel corso della manifestazione che abbiamo organizzato a Napoli – rileva ancora la Cgil campana –, con partenza da piazza Matteotti e arrivo a Santa Lucia, una delegazione chiederà di essere ricevuta dal presidente Caldoro, commissario ad acta per la sanità campana".

In particolare, il sindacato chiede al governatore: la convocazione di un tavolo con Aris e Aiop per fermare ì'applicazione del suddetto contratto; l'apertura di un confronto per l'erogazione degli arretrati contrattuali 2006–10; la quantificazione di un'una tantum e i tempi della sua erogazione; la definizione dei buoni pasto per alleggerire il disagio dei lavoratori, costretti a operare sotto organico; la verifica degli organici, alla luce degli accreditamenti in corso di definizione.