"Il decreto di riforma del sistema camerale, che in questi giorni verrà discusso in Consiglio dei ministri, minaccia fortemente la tenuta dei servizi e dei posti di lavoro. Sono previsti tagli alle funzioni, con gravi conseguenze per le attività lavorative e il rapporto con le imprese e i cittadini. Potrebbe essere decurtato anche il fondo per il salario accessorio delle lavoratrici e dei lavoratori. A queste condizioni sarà inevitabile, anche perché a loro demandata dallo stesso decreto, una riorganizzazione operata dalle stesse Camere, che potrebbero vedersi costrette a ridurre il personale". È quanto affermano in un comunicato unitario Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Lombardia.
 
"In una realtà come quella lombarda, dove si è raggiunto un altissimo grado di professionalità  ed efficienza - nonostante il personale sia da tempo ridotto all'osso dal blocco del turn over - gli effetti potrebbero essere devastanti. Sono 953.890 le imprese lombarde registrate a fine 2015 dalle anagrafi camerali. Si tratta soprattutto di piccole e medie imprese, che senza i servizi offerti dalle Camere rischiano di perdere un importante sostegno. Le Camere di commercio hanno creato una rete solida sul territorio. Offrono, tra l'altro, sostegno al credito e all’internazionalizzazione. Garantiscono rapporti commerciali corretti e trasparenti", aggiungono i sindacati.
 
"Il personale considerato in eccesso verrà messo in mobilità tramite il portale nazionale? Peccato che il nuovo strumento abbia già dimostrato il suo pessimo funzionamento con il personale delle province. Si rischia di peggiorare una situazione già critica. Ci chiediamo anche, con molta preoccupazione, che fine farà il personale delle aziende e delle società partecipate del sistema camerale. perciò chiediamo con forza al governo di modificare il decreto. A livello nazionale, è stato indetto lo stato di agitazione. In diverse Camere di commercio della nostra regione la mobilitazione è già in atto. Siamo pronti a un autunno caldo, se verrà a mancare la volontà politica di garantire i servizi e il lavoro di qualità", avvertono i confederali lombardi.