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Al via lo stato di agitazione del personale del sistema camerale contro il rischio di tagli al lavoro e ai servizi, insieme all'annuncio di una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in vista del probabile via libera al decreto sul riordino delle Camere di commercio, attuativo della legge Madia.
In una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, alla ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e al presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, le tre organizzazioni sindacali denunciano “la totale assenza di un confronto sul merito del testo e degli aspetti relativi ai rapporti di lavoro, ai livelli occupazionali e alle competenze degli operatori, ma soprattutto l’annunciata razionalizzazione delle dotazioni organiche senza alcuna garanzia occupazionale reale per i lavoratori, al contrario di quanto previsto dalla legge delega stessa”.
Ragioni per le quali, dopo giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale in tutti i territori e luoghi di lavoro, che continueranno anche nei prossimi giorni, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano “lo stato di agitazione di tutto il personale del sistema camerale” per chiedere “il blocco dell’approvazione dello schema di decreto”. Una rivendicazione che, senza interventi risolutivi, “culminerà con una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre, anche in considerazione della totale indisponibilità del Governo a incontrare le rappresentanze sindacali in questo complicato percorso di riordino del sistema camerale”.