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Un esposto della Slc Cgil di Taranto ha portato alla luce l'ennesimo caso di sfruttamento di lavoratori di un call center che vendeva contratti per conto di due importanti gestori di telefonia italiani. E' la Slc Cgil nazionale a ricostruire la vicenda in una nota: "Anche in questo caso - scrive il sindacato - donne e uomini bisognosi di un salario venivano raggirati con il miraggio di un contratto di lavoro e, nel frattempo, vendevano contratti di telefonia di importanti compagnie telefoniche italiane percependo guadagni ridicoli.”
“Viene da chiedersi francamente cosa ne pensi l'Asstel - prosegue la Slc Cgil - alla quale sono iscritte le due aziende i cui contratti venivano venduti in questo call center. In queste settimane molto si sta discutendo riguardo la situazione complessiva dei call center in Italia e, nel particolare, dell'urgenza di regolamentare gli appalti di commesse nel settore evitando che la ricerca forsennata del massimo ribasso possa in qualche modo favorire il ricorso a pratiche illegali da parte di chi acquisisce commesse ben al di sotto del costo del lavoro contrattuale. E proprio su questo tema - si legge ancora nella nota - si deve registrare la rigida posizione di chiusura dell'Asstel che, in nome della libertà di impresa e della competitività delle sue associate, si sta opponendo con forza a qualsiasi tentativo di regolamentazione (lasciando quindi che l'Italia continui a non recepire la direttiva Europea n.23 del 2001 che invece indica chiaramente la strada della tutela dei lavoratori anche nei cambi di appalto)”.
“Vorremmo sapere se situazioni come quella denunciata da Slc a Grottaglie, rientrino nella categoria 'libertà di impresa' o se siano parte delle famose leve di competitività che si vuole difendere - attacca ancora il sindacato - Per noi situazioni come questa appartengono semplicemente alla categoria del malaffare e dell'inciviltà e ogni soggetto sano del tessuto economico e sociale di questo Paese dovrebbe prenderne le distanze con forza".
"Come ha fatto il Segretario Generale di Slc Cgil di Taranto Andrea Lumino, 'guadagnandosi' proprio in queste ore delle minacce alla propria persona già segnalate alle autorità giudiziaria - riferisce ancora Slc Cgil - Sappia chi ha partorito queste minacce che Andrea non è solo, che quell'esposto porta la firma di tutta la Slc-Cgil che si schiera compatta al suo fianco a difesa del diritto, del buon lavoro e della dignità delle persone".
"Siamo sicuri che anche i committenti di questo call center - conclude la nota - prenderanno in queste ore posizione e sollecitiamo Asstel a prenderla. Al governo invece non possiamo che rinnovare l'invito ad essere coraggioso e a vincere le resistenza di lobbies che vogliono lasciare tutto immutato a loro vantaggio, anche a costo di esporre donne e uomini cittadini di questo paese a truffe dolorose quale quelle denunciate a Taranto".