“Il Comitato nazionale di Settore unitario delle telecomunicazioni di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, esprime forte soddisfazione per l’approvazione alla Camera dell’emendamento 52 bis al Decreto Sviluppo che introduce norme relative ai call center”. Così il testo del documento conclusivo del comitato nazionale di settore costituito dai lavoratori delegati che si è riunito oggi a Roma.

“La norma – si legge nel documento – è anche il risultato della lunga battaglia condotta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil contro le delocalizzazioni delle attività di call center, supportata da numerose iniziative nel corso degli anni. Finalmente è riconosciuto il diritto del cittadino-cliente di essere informato sul luogo fisico in cui saranno gestiti i suoi dati personali consentendogli di opporre un rifiuto al trattamento di dati in paesi diversi dall’Italia. È un emendamento che incoraggia a proseguire nella battaglia contro il mercato nero dei database di dati sensibili. Inoltre, per la prima volta, si sancisce il principio che le aziende che delocalizzano le attività verso paesi esteri non potranno godere di benefici fiscali e contributivi da parte del nostro paese”.

“La norma – prosegue l’ordine del giorno – consente di dare una speranza per il futuro di migliaia di donne e uomini, soprattutto giovani, che lavorano dentro i call center, spesso meridionali che non hanno altre opportunità, ma che in questi anni hanno potuto costruirsi una famiglia e vivere decentemente. Dare loro una concreta prospettiva era il minimo che le forze politiche e sociali potessero fare”.

“Il Comitato di settore – concludono i lavoratori – dà mandato alle segreterie nazionali di monitorare con estrema attenzione il prosieguo del confronto che dovrà svolgersi al Senato, attivando tutte le iniziative necessarie a garantire che la norma non venga cancellata dal Decreto per effetto del lavoro delle lobby che già stanno operando in tale direzione. Contestualmente a livello territoriale saranno attivate iniziative di sensibilizzazione dei parlamentari eletti al Senato al fine di predisporre una discussione consapevole in ambito di conversione del Decreto”.