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Il telelavoro può salvare il posto. E' quanto accaduto a 11 operatori di call center (6 a Genova, 5 a Bologna) che grazie a un accordo sottoscritto dalla Slc Cgil potranno conservare il loro impiego trasformandolo in lavoro a distanza. La settimana scorsa è stato siglato un accordo che prevede il telelavoro per questi operatori.
La vicenda nasce nel 2012, quando il colosso delle telecomunicazioni Fastweb decide di esternalizzare parte della propria attività di call center con contratto di servizio di durata settennale affidando il servizio all’azienda Covisian. Nel 2018, in occasione del rinnovo dell’accordo sindacale, la Covisian annuncia di voler chiudere di lì a due anni due delle sue sedi produttive, in particolare quelle di Genova e Bologna.
L’accordo sindacale sana la situazione salvando il posto di lavoro a 11 dipendenti suddivisi tra Genova e Bologna. L’accordo infatti prevede l’inserimento del telelavoro, attraverso il quale i lavoratori potranno continuare la propria attività senza dover scegliere tra l’essere trasferiti in un’altra città o perdere il posto. L'intesa specifica le condizioni del rapporto di lavoro che vanno dall’applicazione del contratto nazionale, alla formazione, ai diritti su salute sicurezza e quelli sindacali. L’azienda provvederà anche alla fornitura, installazione e manutenzione della postazione lavorativa indicata dal dipendente che potrà anche essere diversa dal domicilio.
"Accordi come quello sottoscritto con la Covisian - commenta Sonia Montaldo (Slc Cgil Genova) - dimostrano come sia possibile, anche in condizioni di mercato difficili per le aziende e in settori delicati come quelli dei call center, trovare soluzioni positive a tutela di lavoratrici e lavoratori".