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ROMA - "Forte preoccupazione per la crisi dei call center oggetto dell'incontro presso il Mise". Lo ha detto nella serata di ieri (9 marzo) Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil, al termine del tavolo convocato dal dicastero. "Il governo – riferisce il sindacalista – ha proposto un percorso che traccia possibili modifiche di scenario, restando nel contempo troppo vago e indefinito nei tempi di realizzazione. Slc non ha potuto condividerne i contenuti in quanto l'aleatorietà della realizzazione degli stessi non consentirà di provare a gestire i 500 licenziamenti già avviati dal gruppo Gepin Contact né misure atte a definire soluzioni per gli oltre 3.500 licenziamenti che saranno aperti da Almaviva Contact".
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"Un intervento deciso su Poste ed Enel - prosegue il sindacalista - affinché applichino le clausole sociali nelle gare già effettuate, non è più rinviabile e il governo appare invece su questo tema troppo timido". Per quanto riguarda l'applicazione delle norme contro le delocalizzazioni, che sarebbe in grado di riportare un po' di occupazione in Italia, "il governo si è limitato all'idea di rilanciare i controlli senza dare certezze sull'effettiva erogazione delle sanzioni che la violazione sistematica della normativa comporterebbe". Quanto al tema degli ammortizzatori sociali, "la previsione di convocare un tavolo tecnico che valuti l'estensione della cigs ai lavoratori dei call center rischia di allungare troppo i tempi e non farlo diventare uno strumento utile per la soluzione delle vertenze in corso".
"Il governo – conclude Azzola – ha individuato una corretta agenda dei temi da affrontare ma non è stato determinato a definire tempi e modalità che ne garantiscano una corretta applicazione. In questo modo 4.000 licenziamenti aperti nel mese di marzo non potranno trovare alcuna soluzione se non concludersi con la perdita del posto di lavoro per tutte queste migliaia di persone. Il governo deve farsi carico della grave crisi ed intervenire con tutte le determinazioni del caso".
All'incontro hanno partecipato anche il segretario della Cgil Palermo, Enzo Campo, e il segretario Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso: "Al viceministro Teresa Bellanova – riferiscono – abbiamo chiesto di convocare con urgenza tutte le aziende che presentano situazioni di criticità e che annunciano licenziamenti, come Almaviva. che ha comunicato l'intenzione di mandare a casa duemila lavoratori a fronte di una commessa persa, quella Enel, per la quale lavoravano solo 380 operatori”.
Si è parlato di regole certe su delocalizzazioni, ammortizzatori sociali e applicazione del 24 bis legato alle delocalizzazioni. “Va benissimo – aggiungono Campo e Rosso – un tavolo per affrontare in modo organico la situazione del settore e ci sta bene che si cominci finalmente a parlare di una politica industriale per creare una prospettiva per il settore dei call center che contempli anche la formazione e l'innovazione tecnologica. Ma abbiamo ribadito al viceministro la necessità di farsi carico della situazione palermitana, convocando Almaviva. L'emergenza Palermo con i 2mila licenziamenti annunciati viene sopra ogni cosa”.