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I “370 lavoratori non mollano”, “Azienda 4U chiude, 370 senza lavoro e dignità”. “Wind, offerta del mese? Per 175 operatori l’offerta scade il 28 giugno 2015, con le lettere di licenziamento”. Questi alcuni dei messaggi scritti sugli striscioni e sui cartelli esposti dai lavoratori del call center 4U oggi (11 maggio) in corteo a Palermo da piazza Croci a piazza Castelnuovo.
Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Ugl comunicazioni) dopo la procedura di mobilità dichiarata per 175 dipendenti su 370. È il secondo nel giro di una settimana: lunedì scorso, con la prima protesta sotto la sede dei Monopoli di Stato, i lavoratori sono scesi in piazza contro la delocalizzazione della commessa di Sisal Match Point in Albania.
"Con il licenziamento di più della metà dei dipendenti, l’azienda è destinata a non andare più avanti. Questo è il nostro più grande timore: domani potrà facilmente toccare anche agli altri", sottolinea Francesco Brugnone, Rsu della Slc Cgil di Palermo. "Oltre al problema di Sisal, che ha delocalizzato la commessa a Tirana, anche Wind Infostrada minaccia di mettere a gara la più grossa commessa a noi affidata, rischiando di affossare l’altra metà che resterà dopo i primi licenziamenti. Chiediamo garanzia e per tutti. Wind non può usare due pesi e due misure e comportarsi con Almaviva e Infocontact in un modo e con noi di 4U in un altro”.
“E’ una vergogna che un’azienda importante come 4U porti il suo lavoro a Tirana, abbandonando l’Italia e mettendo a rischio la sopravvivenza della sede di Palermo", aggiunge il segretario Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso: "Regione svegliati, dai un segno, chiedi a Wind di lasciare i lavoratori a Palermo. E Paul Manfredi, amministratore delegato di 4U Servizi chiediamo di darsi da fare portare nuove commesse a questa azienda. E’ questo il settore del futuro, la politica non può non interessarsene: occorre la costruzione di un progetto serio che dia slancio al settore. Non permetteremo che un solo posto di lavoro venga soppresso”.