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Li avevamo lasciati sotto il grande albero di Natale allestito in piazza Duomo a L'Aquila lo scorso dicembre, a manifestare per chiedere il pagamento dei loro stipendi. Poi la situazione per i circa 160 lavoratori del call center C2C (Customer 2 Care) sembrava essere in qualche modo rientrata. Sembrava, ma non è così.
Ieri, giovedì 6 febbraio, i sindacati Slc Cgil e Uilcom Uil, nazionali e territoriali, insieme alla Rsu di C2c hanno incontrato la società committente Ccsud che ha annunciato la disdetta unilaterale del contratto di subappalto della commessa WindTre all’azienda aquilana, motivando la decisione con il fatto che gli attuali volumi di traffico forniti dalla compagnia telefonica non consentono il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Lo stop è fissato tra pochi giorni, l'11 febbraio.
“CcSud ci ha detto chiaramente che l'11 febbraio sarà l'ultimo giorno di lavoro per queste lavoratrici e questi lavoratori – dice a Rassegna Marilena Scimia, segretaria della Slc Cgil di L'Aquila – ci hanno anche detto che sarebbero disposti a riprendersi i lavoratori, ma con un orario ridotto a 4 ore, il che è del tutto inaccettabile perché sarebbe un danno economico enorme per 160 famiglie. Ecco perché – conclude Scimia – deve assolutamente entrare in gioco WindTre, che nel 2016 si era impegnata a garantire i livelli occupazionali e contrattuali nella sede di L’Aquila".
Ad oggi invece, a detta di Ccsud, l’operatore telefonico riduce i volumi mettendo in grande difficoltà circa 160 lavoratori, il che è ancora più grave – secondo i sindacati – alla luce del fatto che WindTre sarà presto impegnata, proprio a L'Aquila, per una futura sperimentazione del 5G.
Per i sindacati è impensabile che un'azienda “prenda” così tanto da un territorio e poi metta alla porta 160 lavoratrici e lavoratori. Per questo Slc Cgil e Uilcom invitano l’operatore telefonico a “riprendere l’impegno sociale ed occupazionale che fino ad oggi ha garantito sul territorio aquilano.” Ma i sindacati chiamano in causa anche le istituzioni, “in quanto – osservano - perdere posti di lavoro causerà gravi problemi di aspetto economico e sociale nell’aquilano”. (Fab.Ri)