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“La maxi operazione dell'Arma dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla procura della Repubblica di Palmi contro il fenomeno di intermediazione illecita, lo sfruttamento del lavoro e il favoreggiamento della prostituzione, effettuata mercoledì 8 gennaio nella piana di Gioia Tauro, va nella direzione auspicata e denunciata più volte dalla Cgil e dalla Flai anche nei tavoli istituzionali presso la Prefettura di Reggio Calabria e mostra la invasività criminale nel fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro e dell'economia”. È quanto si legge in un comunicato della Cgil Calabria.
“Il nostro plauso e il nostro pieno sostegno – prosegue il sindacato – va alla magistratura e alle forze dell'ordine per un'operazione che colpisce caporali e sfruttatori che, per conto di padroni senza scrupoli, utilizzano manodopera a basso costo a un euro a cassetta e in assenza di qualsiasi forma di tutela e sicurezza. Un'azione che ha posto fine al regime di schiavitù contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione che riguarda donne in stato di bisogno e in difficoltà spesso giovanissime e per questo ancor più vulnerabili”.
“Da anni come Cgil e Flai del territorio e a tutti i livelli – sottolinea l'organizzazione sindacale – denunciamo le gravi condizioni abitative e lavorative in cui versano uomini e donne che di anno in anno vivono o ritornano nella piana, avanzando proposte concrete presso i tavoli prefettizi che garantiscano sicurezza, diritti e dignità a questi lavoratori, chiedendo la piena applicazione della legge 199/2016 e della legge regionale contro lo sfruttamento per prevenire il verificarsi del reato agendo in primis su collocamento pubblico e trasporto”.
“Su questi punti come Cgil e Flai abbiamo tenacemente voluto la sottoscrizione di un protocollo contro il caporalato, il diritto al salario dignitoso, l'emergenza abitativa, il collocamento e il trasporto pubblico – conclude il sindacato –. Purtroppo, come in altre circostanze, abbiamo riscontrato tante parole e pochi fatti dalle istituzioni. Continueremo nella nostra azione quotidiana di tutela e di denuncia condividendo pienamente le affermazioni del procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza riguardo alla drammatica assenza di scelte politiche, chiedendo con determinazione interventi non più procrastinabili e il concreto coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, in particolare del governo nazionale, della Regione Calabria e della Città Metropolitana, per contrastare efficacemente la piaga del caporalato e dello sfruttamento”.