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"Il governo deve prorogare le scadenze fiscali". A diro è Mauro Soldini, presidente del consorzio nazionale dei Caaf Cgil, intervenuto stamattina (3 giugno) alla trasmissione "Italia Parla" su RadioArticolo1 (qui il podcast). "La situazione è caotica - osserva - e noi l'avevamo preannunciato da tempo, sia come Caaf Cgil sia Consulta dei Caaf. Ma purtroppo non ci hanno ascoltato".
L'eventuale proroga, solo due settimane nelle ipotesi governative, dovrebbe essere decisa dal Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. "Questo aiuterebbe un po' a fluidificare la situazione - sottolinea Soldini - come si fece l'anno scorso, ma di certo non basterà". Il caos scadenze, oltretutto, rende difficoltoso il lavoro negli uffici dei Caaf. "Nei momenti topici i contribuenti si riversano nelle nostre sedi per avere notizie e informazioni. I Caaf vengono visti come un luogo che dà risposte, caricando oltremodo le nostre strutture".
A preoccupare di più è la prima scadenza della Tasi, il 16 giugno. "Di fatto - spiega ancora il presidente del consorzio - c'è un ingorgo micidiale di date. È stato definito che i Comuni potessero deliberare entro il 23 maggio, pubblicare sul sito apposito del ministero dell'Economia entro il 31 maggio e che il 16 giugno ci fosse la prima rata". Ma il ministero non ha fornito le linee guida per le delibere, creando "un problema di interpretazione spaventoso: non basta avere le delibere pubblicate, bisogna anche interpretarle" e per farlo ci sono soltanto nove giorni lavorativi tra il 31 maggio e il 16 giugno.
"Da parte nostra - aggiunge - avevamo chiesto uno spostamento generalizzato a settembre di tutte le scadenze delle prime rate, ma la proposta non è stata accolta e adesso è questioni di giorni". Il tutto aggravato dallo stallo inevitabile generarato dalle elezioni amministrative. "Molti Comuni, non necessariamente per non inimicarsi i cittadini elettori, ma anche perché erano in scadenza, hanno sospeso la deliberazione. Tant'è che su circa 8mila lo hanno fatto solo 2.100". Da qui l'altra richiesta avanzata dalla Consulta dei Caaf, cioè non applicare sanzioni e interessi per i pagamenti oltre il 16 giugno.
Tornando al 730, quest'anno - osserva Soldini - ci sono due novità interessanti. Una riguarda il bonus mobili. "È cambiata - spiega - la norma che impediva di detrarre una cifra maggiore rispetto alle spese della ristrutturazione". L'altro elemento, "ancora più rilevante", è il rimborso Irpef per chi non ha un sostiuto d'imposta. Stiamo parlando chi ha perso il lavoro l'anno scorso, o colf e badanti, giardinieri, custodi, frontalieri, collaboratori che non hanno un riferimento a giugno e luglio. Insomma, tutti coloro che lavorano senza continuità.
"Abbiamo lavorato molto con l'Agenzia delle entrate (il soggetto che rimborsa in questi casi, ndr). Ora, finalmente, grazie al visto di conformità apposto dal Caaf, l'Agenzia stessa si 'fida' della dichiarazione e quindi rimborsa il contribuente in un tempo ridotto, tre o quattro mesi, comunque entro l'anno. Prima, invece, una persona nella stessa condizioni doveva fare l'Unico e il rimborso arrivava dopo tre o, quattro anni. Parliamo di chi sta in una condizione di difficoltà maggiore, mi pare un elemento socialmente molto importante", conclude.