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La “buona scuola” (legge 107/15) non offre alcun “orizzonte progettuale” alla scuola italiana, “nessuna missione”. Lo sottolinea il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, ricordando che lo scorso 14 gennaio, “quasi allo spirare dei diciotto mesi previsti dalla legge 107/15, sono state approvate in prima lettura dal Consiglio dei Ministri otto delle nove deleghe previste dai commi 180 e 181”.
La Flc ricorda che “si consegnano alla discussione pubblica e a quella istituzionale provvedimenti di grande rilievo che dovranno essere discussi in tempi davvero limitati. Ciò è ancor più grave – commenta Sinopoli – considerando le modalità di elaborazione dei testi in assoluta continuità con la sequenza di errori che ha accompagnato tutta la storia della legge 107/15. Un intervento normativo che guarda alla sola gestione senza offrire nessun orizzonte progettuale per la scuola italiana, nessuna missione. Non una parola sul rinnovo dei saperi e dei contenuti, nessun piano per sostenere il cambiamento della didattica. Tutte cose che possono nascere da un grande lavoro collettivo della scuola e della società civile al quale il governo dovrebbe offrire sedi e risorse”.
Il sindacato auspica che le deleghe siano l’occasione “per recuperare almeno in parte questa macroscopica mancanza”.
Spiega Sinopoli: “Alle commissioni porteremo quindi per ciascuna delle deleghe le nostre proposte di modifica che formuleremo a partire dall’analisi dell’adeguatezza delle risorse messe in campo (finanziarie e professionali) rispetto agli obiettivi enunciati. Siamo fermamente convinti che senza la valorizzazione e il miglioramento del lavoro di tutte le componenti della scuola, a partire dalla stabilizzazione dei precari, ci troveremo di fronte alle ennesime operazioni di razionalizzazione e risparmio mascherate da riforme. Osservando l’attenzione che alcuni media stanno riservando a ben precise materie oggetto delle deleghe il rischio è forte”.
Nei prossimi giorni la Flc renderà disponibile un’analisi approfondita dei testi accompagnata da precise richieste di modifica anche con riferimento all’eccesso di delega, evidente in molti casi. “Siamo pronti a sostenere le nostre rivendicazioni con tutti gli strumenti necessari – avverte Sinopoli -, consapevoli che rimane prioritario un intervento abrogativo di intere parti della legge 107/15 rispetto a cui serve rilanciare un dibattito pubblico ed una iniziativa diffusa sugli aspetti più controversi della legge”.
Mobilità del personale, stop alla trattativa
Si registra anche un arresto nella trattativa sulla mobilità del personale docente e Ata della scuola. “Dopo un intenso e faticoso lavoro delle parti negoziali che sembrava aver fatto imboccare la dirittura d’arrivo, il Miur fa segnare una incomprensibile battuta d’arresto”, informa sempre la Flc.
“Se questo o quel punto su cui è aperto il confronto deve essere utilizzato dall’amministrazione per perdere ulteriore tempo o condizionare il successivo confronto sulla decisiva questione delle modalità di assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, la Flc Cgil non ci sta”, sottolinea Sinopoli.
“I docenti e gli Ata – prosegue il dirigente sindacale - sono in attesa di un contratto importante per il loro destino professionale e per il benessere lavorativo come precondizione per svolgere serenamente il proprio delicato servizio a beneficio degli alunni.
Per questo non si perda altro tempo: si accetti un confronto in trasparenza e si proceda verso la chiusura di un negoziato che proprio l’esperienza negativa dell’anno passato impone sia rapido e completo, in un unico tempo, su tutta la gamma degli argomenti”.
“La Flc Cgil – conclude Sinopoli - non ha nessuna intenzione di retrocedere dai punti acquisiti e dalle posizioni assunte e verificate nel confronto di massa con i lavoratori”.