Il piano industriale di British Telecom prevede ulteriori 120 esuberi di personale dopo i pesanti tagli già presentati negli anni precedenti, le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, denunciano e respingono con determinazione un piano industriale fondato solo sui tagli occupazionali. E' quanto si apprende da una nota.
"La politica dei tagli - scrivono i sindacati -, la delocalizzazione in India e Ungheria di alcune attività, la mancanza di investimenti sono una chiara indicazione di come l'azienda stia perseguendo una politica di mera riduzione dei costi. Le organizzazioni si aspettavano piuttosto che l'azienda comunicasse il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione e, dopo le uscite volontarie, il recupero e la valorizzazione del Know-How dei lavoratori, che vedono depauperate le proprie professionalità e le loro competenze giorno dopo giorno, con grave conseguenze per il futuro dell'azienda".
"I lavoratori di BT non sono più disponibili ad ulteriori sacrifici e ad assistere all’impoverimento progressivo dell’azienda. Contro tutto ciò e per un rilancio dell’azienda le Segreterie Nazionali di Slc, Fistel e Uilcom, insieme al coordinamento delle Rsu dichiarano una giornata di sciopero per il 7 settembre e avviano iniziative di mobilitazione e di denuncia della grave crisi aziendale alle Istituzioni locali e nazionali e all'opinione pubblica".
British Telecom, 7 settembre sciopero contro esuberi
28 luglio 2010 • 00:00