Dopo sei mesi di lunghe ed estenuanti trattative, ieri sera (5 ottobre) è stata siglata al ministero della Sviluppo Economico l’ipotesi d’accordo relativa alla vertenza “Bridgestone”, uno dei principali produttori di pneumatici del mondo.
“Un accordo importante – sottolineano in una nota le segreterie nazionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil - che consente la permanenza dello stabilimento in Italia, a Bari, e la salvaguardia di oltre 550 posti di lavoro”.
“Il valore aggiunto di questa intesa – proseguono i sindacati - è rappresentato da un nuovo piano industriale (2016-2018), che vede prolungata la sua validità e all’aumento dei volumi produttivi che sarà di 3,6 milioni di pezzi/anno fino al 2018”. “Solo questo - aggiungono - ha consentito di sottoscrivere un accordo che comunque comporterà pesanti sacrifici da parte dei lavoratori, con la consapevolezza che tali sacrifici serviranno a mantenere le attività di Bridgestone in Italia e a mantenere l’occupazione in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi e da un progressiva deindustrializzazione”.
Ma la parola definitiva sull’ipotesi d’accordo spetta alle assemblee dei lavoratori che dovranno approvare l’intesai. Filctem, Femca, Uiltec fanno sapere di essere “ convinti che non mancherà il senso di responsabilità e la consapevolezza che, senza questo accordo, il nostro paese avrebbe dovuto subire un’altra ed ennesima perdita di un pezzo fondamentale del nostro tessuto industriale”.
Bridgestone: sciongiurata chiusura, salvi 550 posti
6 ottobre 2015 • 15:30