"Certamente la notizia della costituzione di un distretto del vetro tutto locale e di notevole portata, per fatturato e numero di dipendenti, rappresenta una buona notizia. Abbiamo chiesto per anni che la consuetudine degli ultimi tre lustri, ossia quella che ha portato alla proprietà della Bormioli Rocco banche e fondi finanziari, in qualche modo mutasse; quindi, ci fosse la possibilità che una proprietà industriale acquisisse quello che resta il principale gruppo vetrario del Paese e una delle più importanti industrie del territorio". È quanto afferma la Filctem Parma in una nota.

"Non bisogna dimenticare che nella nostra provincia di Parma la Bormioli Rocco vede anche la presenza dell'impianto di Castelguelfo, uno dei tre dove si lavorano materie plastiche, anzichè vetro. Questo stabilimento, assieme al resto della divisione Pharma, andrà al fondo Triton, dunque non a un'azienda locale. Senza alcun dubbio, avremmo preferito che fosse garantita l'unità del gruppo; evidentemente, però, proprio i problemi legati al fatto di aver avuto troppo a lungo una proprietà tutta finanziaria, hanno impedito che un simile risultato potesse essere raggiunto", prosegue il sindacato.

"Il progetto industriale non potrà però prescindere dalle persone - aggiunge la Filctem locale - Nel corso degli anni, sia la Bormioli Rocco che la Bormioli Luigi hanno riorganizzato ampie parti dei reparti produttivi, lì dove, secondo noi, trovati i nuovi assetti, non molto resta da fare, così come nei settori amministrativi, marketing, commerciale e logistica non si accetteranno ristrutturazioni che prevedano un prezzo salato in termini di posti di lavoro. Tutto andrà gestito con la massima attenzione alle figure operative e prevedendo al limite razionalizzazioni, laddove s'individuassero costi eccessivi e impropri".

"Le informazioni necessarie a poter prefigurare scenari su tali basi, sono ciò che è mancato all'ultimo coordinamento. Occorre però sapere rapidamente dove si va a parare, quindi i problemi sono tutt'altro che finiti: sarà una discussione ampia e complicata, che dovrà alla fine portare a trovare l'organizzazione più efficiente nel rispetto delle maestranze, poichè la vera ricchezza di ogni industria, quella assolutamente più stabile, è rappresentata appunto da loro", conclude il sindacato.