“Sul pubblico impiego siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità ma bisogna partire dalle fondamenta non dal tetto. E tagliare prima le retribuzioni fuori controllo della dirigenza. Attenzione a non fare errori come con le pensioni, al premier Monti voglio dire di non scavalcare le parti sociali perché la coesione del paese è messa a dura prova. Le vere e durature riforme si fanno con noi, il dirigismo non porta da nessuna parte se non a far prosperare le lobby”. Intervistato da Il Corriere della Sera, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni avverte il governo di procedere con atti condivisi e non spettacolari.
E sulle nuove cifre date ieri dal ministro Fornero in Parlamento a proposito di esodati, “tanto tuonò che piovve – è il commento di Bonanni –. A questo si poteva arrivare sei mesi fa se ci fosse stato il confronto e invece ha voluto nascondere l'errore fatto e ora con la stesso criterio stabilisce il perimetro e produce il numero che vuole. Il fatto che riconosca altri 55 mila esodati dimostra quanto costa la mancanza del confronto”. “Per noi il problema non sono le cifre ma le date – spiega il segretario della Cisl –: i 65 mila sono venuti fuori dall’asticella che la Fornero ha messo il 4 di dicembre. Se invece avesse aspettato i primi di gennaio avrebbe potuto consultare gli accordi aziendali depositati presso gli uffici provinciali del lavoro. Il fatto che lei non abbia consultato quegli elenchi dimostra tutta la sua arroganza”.
Bonanni, pubblico impiego? iniziamo dai dirigenti
20 giugno 2012 • 00:00