Questa mattina si è svolto l’incontro tra Bombardier e rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil sui carichi di lavoro in azienda, l’azienda della provincia di Savona leader nel settore della costruzione di locomotori. Lo rende noto il segretario generale della Fiom di Savona, Andrea Pasa. Lo scorso aprile, spiega, era stato firmato un accordo sindacale nel quale venivano definite le questioni relative all’occupazione e ai carichi di lavoro. Nello specifico, alla scadenza della cassa integrazione prevista per la fine del prossimo settembre, l’azienda si era impegnata a far rientrare in produzione tutti i dipendenti e a riorganizzare il lavoro in modo da garantire occupazione sino alla primavera 2015.

Nell’incontro di oggi "sono state date rassicurazioni in tal senso e la Bombardier ha ventilato la possibilità di mantenere l’occupazione attuale fino almeno al mese di luglio 2015, grazie ad una nuova commessa di numero tre locomotive per treni merce, ma continuano ad esserci preoccupazioni, nonostante la diversificazione delle attività come ad esempio proprio la produzione di locomotori merci o il restyling di carrozze, visto che al momento non vi sono commesse per gli anni 2015-2016 , con grave rischio per il futuro dei 600 lavoratori diretti e dei 400 dell’indotto".

Per questi motivi già nella giornata odierna, è stato chiesto un incontro alla Regione Liguria in particolare ai tre assessori Enrico Vesco, Renzo Guccinelli, Raffaella Paita e al Presidente della Regione Liguria, che per le rispettive competenze sono interessati alla vertenza. In particolare alla Regione si chiede di fornire informazioni sulla delicata questione Ansaldo Breda/Bombardier. L’espulsione di Ansaldo Breda (settore trasporti) dal perimetro Finmeccanica apre nuove prospettive per il comparto; entro questo mese infatti chi desidera concorrere all’acquisto dell’azienda dovrà fare la sua offerta.

"Questa mattina - prosegue Pasa -dall’azienda non è stato possibile capire se partecipi o meno alla gara. La questione riveste particolare interesse per lo sviluppo di un polo produttivo nel settore del trasporto ferroviario, ipotesi auspicata anche pubblicamente dalla Regione Liguria che ha più volte manifestato l’intenzione di procedere con finanziamenti ad hoc sul sito di Vado Ligure. E’ necessario che la politica locale e governativa metta in moto una discussione seria per ricercare le soluzioni occupazionali entro il 2014, non possiamo permetterci di attendere oltre".