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È stato approvato dai lavoratori a larghissima maggioranza (un solo astenuto) il nuovo contratto integrativo aziendale della Cna Bologna, il sistema di aziende che rappresentano il mondo degli artigiani. L’intesa riguarda circa 500 dipendenti suddivisi in diverse società e decine di sedi sparse per la provincia, e arriva a oltre 12 anni dal precedente contratto integrativo. In particolare, “sancisce la permanenza della Cna all’interno del contratto collettivo del Terziario distribuzione e Servizi, abbandonando l’idea che la competitività sul mercato sia possibile solo tagliando il costo del lavoro e, quindi, scegliendo un contratto collettivo con diritti e salari inferiori, mantra che aveva accompagnato le relazioni sindacali degli ultimi anni”, afferma per la Filcams Cgil bolognese Stefano Biosa.
“All’interno dell’accordo – aggiunge il sindacalista – si conferma il salario fisso aziendale (dai 100 ai 150 euro al mese, a seconda del livello, per 14 mensilità) estesa a tutti i dipendenti, compresi i neo-assunti, abbandonando anche su questo tema l’idea di dividere i lavoratori fra vecchi e nuovi, garantendo i primi e scaricando il costo del rinnovo contrattuale sugli assunti del futuro. Tale impostazione si conferma anche attraverso la scelta di riconoscere a tutti i lavoratori la tutela contro i licenziamenti collettivi, ossia l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, in deroga alle modifiche apportate dal Jobs Act, nonché considerando il sistema come un’azienda unica per garantire a tutti i dipendenti uguali diritti, a prescindere dalle dimensioni dell’azienda in cui si è assunti”.