Insoddisfatti dell’esito dell’incontro tenutosi il 21 ottobre in Assolombarda, i dipendenti di Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. proseguono la propria lotta contro il taglio occupazionale annunciato dalla società. L’operazione imminente, chiarisce la Filctem Cgil Lombardia, colpirà 176 dipendenti fra impiegati e informatori scientifici del farmaco, su un totale di 694 occupati.
Per volere della casa madre, quasi il 30% del personale viene dichiarato in esubero nella sede italiana e anche il sito di ricerca milanese subirà un ulteriore taglio pari al 10%.
La notizia, già di per sé drammatica, per la Filctem Lombardia - si legge in una nota del sindacato - "è ancora più sconcertante se si esamina l’andamento economico dell’azienda. Bilanci in attivo, fatturato stabile, che registra peraltro, a livello internazionale, un miglioramento del 2% nel primo semestre 2015 rispetto al dato dello stesso semestre 2014. Scelta incomprensibile quindi - prosegue la sigla di categoria -, che sembra improntata ad una gestione 'creativa' della ristrutturazione".
L’attuale dirigenza, denuncia ancora il sindacato "sta smantellando quella che davvero un tempo è stata una multinazionale etica che poneva le persone e i dipendenti al centro della propria missione".
“E’ gravissimo l’atteggiamento dell’azienda - dichiara Rosalba Cicero, segretaria generale della Filctem Cgil Lombardia -, di non volere percorrere strade alternative ai licenziamenti. Come Filctem regionale chiediamo che si applichi quanto appena concordato in sede nazionale nel rinnovo del ccnl chimico-farmaceutico sulla responsabilità sociale delle aziende in caso di riorganizzazione e ristrutturazione. Altri sono gli strumenti che come Filctem, anche unitariamente, chiediamo che vengano presi in considerazione: contratti di solidarietà, riduzioni di orario, part-time, spostamenti in altre mansioni anche attraverso percorsi formativi, pensionamenti volontari".
Prosegue Cicero: "Altre aziende dello stesso settore hanno assunto come prassi, frutto del sistema partecipativo e delle relazioni industriali presente in questo settore, percorsi alternativi ai licenziamenti per salvaguardare l’occupazione e ridurre l’impatto sociale fra i lavoratori. Chiediamo che anche la Boehringer Ingelheim Italia confermi questa cultura di partecipazione e relazioni industriali improntate a salvaguardare non solo l’interesse delle aziende, ma anche dei lavoratori.
Per questo - conclude la sindacalista - auspichiamo che si riprenda subito il tavolo di trattativa per trovare soluzioni orientate a salvaguardare l’occupazione”.