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L’azienda annuncia la chiusura, senza alcun preavviso, e licenzia tutti i dipendenti. Succede alla Bob Martin di Udine, impresa della multinazionale inglese produttrice di cibo e mangimi per animali domestici. Giovedì 14 settembre la società ha annunciato la dismissione dello stabilimento friulano entro il 30 settembre, oltre che la messa in mobilità dei 72 dipendenti a partire da lunedì 18.
Immediata la risposta di Flai Cgil e Fai Cisl, che hanno dichiarato lo sciopero a oltranza (deciso dall’assemblea dei lavoratori) e il presidio della fabbrica, organizzato allo scopo di impedire eventuali trasferimenti di macchinari e materiali. I sindacati hanno anche inviato alla Regione Friuli Venezia Giulia la richiesta di apertura di un tavolo di crisi, per un’azienda che, a parte alcune consistenti fatture “scoperte” da saldare ai fornitori esterni, non aveva mai dato motivi di preoccupazione.
Lo stabilimento, di proprietà della Nestlè (ma attivo fin dal 1965), era stato rilevato nel gennaio 2016 dalla multinazionale inglese. Di recente, inoltre, la Bob Martin aveva annunciato un piano di investimenti, sostenuto da una ricapitalizzazione di tre milioni di euro. La situazione, rimarcano Flai Cgil e Fai Cisl, è aggravata dalle nuove regole sugli ammortizzatori sociali, che non consentono l'accesso alla cassa integrazione straordinaria per fine attività, ma soltanto in presenza di una ristrutturazione con continuità produttiva.