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A pochi giorni dall’omologazione del concordato, per Parmacotto è arrivato il blitz della Guardia di finanza che ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale pari a 11 milioni di euro. I motivi sarebbero da ricondurre, a quanto si apprende, a fatti accaduti nel 2011, quando l'azienda avrebbe presentato bilanci falsificati per ottenere contributi pubblici veicolati dalla Simest, società controllata dalla Cassa depositi e prestiti.
"Dopo il caso Parmalat, un'altra grande e importante impresa alimentare parmense è coinvolta in situazioni di dissesto finanziario creato da imprenditori che truccano i bilanci", affermano Flai Cgil e Uila Uil in una nota. A rischiare sono centinaia di lavoratori che, già nella fase del concordato preventivo in continuità, hanno pagato un prezzo: due anni di cassa integrazione straordinaria e trenta persone uscite in mobilità volontaria.
"Pur in presenza di un piano industriale che non convinceva del tutto il sindacato, l’attuale progetto industriale, presente nel concordato preventivo, consente la continuità produttiva", proseguono sindacati e Rsu: "Continueremo a lavorare per scongiurare qualsiasi scenario che possa prevedere una qualsiasi ipotesi di fallimento che vanificherebbe anni di sforzi e sacrifici compiuti in questi due anni da parte di tutti: lavoratori e creditori".
Le organizzazioni sindacali e le Rsu, "nel garantire continuità produttiva pretenderanno, con tutti gli strumenti possibili, un confronto con la nuova direzione aziendale per salvaguardare l’azienda, il marchio, la qualità dei prodotti e i diritti dei lavoratori. Ancora una volta, così come nel crack Parmalat, appare sempre più necessario rendere maggiormente trasparente il rapporto fra finanza, produzione e investimenti".
Trasparenza che, conclude il comunicato, "deve servire per salvaguardare i risparmiatori, il lavoro e i lavoratori. Le organizzazioni sindacali non mancheranno di mettere in campo tutte le possibili iniziative, comprese quelle di mobilitazione, per mantenere una delle tante eccellenze produttive di qualità importanti per il nostro territorio, ma anche per tutto il made in Italy".