Il loro contratto è scaduto il 30 settembre scorso, per molti è stato prorogato ma alcuni sono rimasti fuori. Fiato sospeso per 24 infermieri su 140 ai quali non è stata garantita la continuità dell’occupazione, a differenza di quanto accaduto, invece, per i loro colleghi. Non c’è pace per la Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie, la Funzione Pubblica Cgil di Barletta – Andria – Trani scrive al Commissario straordinario dell’Ente, Bartolo Cozzoli, per chiedere di “rivedere il fabbisogno di infermieri necessari ad assicurare la continuità delle attività assistenziali” al fine di giungere alla proroga di tutti i contratti di lavoro.

La Cdp, considerata la delicata situazione dell’Ente, ha proceduto all’“internalizzazione” del personale infermieristico, servizio che in precedenza era stato affidato ad una cooperativa esterna, procedendo all’assunzione diretta degli infermieri con contratti di lavoro a termine. “Noi della Fp Cgil Bat, insieme alle altre organizzazioni sindacali aziendali e provinciali, avevamo più volte discusso con i vertici aziendali dell’utilità di procedere alla presa in carico diretta del servizio infermieristico. Immissioni utili – spiegano il segretario generale della Fp Cgil Bat, Luigi Marzano, Pasquale Colamartino della Fp Cgil Bat Medici-Spta e Anna Pellegrini, Fp Cgil Cdp Bisceglie – non solo ai fini di una valutazione economica più attenta rispetto all’esternalizzazione del servizio ma, soprattutto, a garanzia del diritto ad un lavoro stabile per il personale infermieristico. Il nostro intento era quello di voler rendere la struttura all’avanguardia rispetto ai nuovi modelli organizzativi assistenziali, anche di gestione e coordinamento del personale di supporto all’assistenza infermieristica. Tutto al fine di rilanciare e riconvertire la Cdp. A scadenza di contratto, però, non tutto il personale infermieristico ha ottenuto la proroga, per 24 giovani infermieri non vi è stato alcun futuro occupazionale”.

“Non condividiamo questa scelta che a nostro avviso è dettata esclusivamente da criteri economici – concludono dalla Funzione pubblica Cgil Bat – e non tiene conto della continuità delle attività assistenziali. Chiediamo al Commissario Cozzoli di rivedere il provvedimento e di prorogare il contratto per gli altri infermieri anche a garanzia dei livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea. Abbiamo, inoltre, già inviato un’istanza per la convocazione di un incontro per discutere della travagliata vicenda”.