"Dobbiamo scendere in piazza come in Tunisia e in Egitto e non venir più via sino a che Berlusconi non si è dimesso". Lo dichiara oggi il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, a nome dell'area programmatica "La Cgil che vogliamo".
"Dopo il rinvio a giudizio per reati così gravi e infamanti - prosegue -, il presidente del Consiglio non può restare in carica un minuto di più. Ne va della dignità democratica dell’Italia. Non è una questione di maggioranze o minoranze, di politica economica o istituzionale, è una questione costituzionale".
"Non possiamo accettare che il posto di presidenza del Consiglio sia così indegnamente occupato. Per questo bisogna che la Cgil, richiamando i momenti più importanti della sua storia, proclami uno sciopero generale politico che, tra l’altro, abbia come obiettivo le dimissioni di Berlusconi. E’ una decisione simile a quella che portò, nel 1960 la Cgil a scioperare e far cadere il governo Tambroni. Oggi - conclude Cremaschi - la democrazia si difende con la mobilitazione democratica e bisogna mobilitarsi fino a che Berlusconi non se ne va".
Berlusconi: Cremaschi, in piazza fino a dimissioni
15 febbraio 2011 • 00:00