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Troppi e troppo frequenti gli episodi di violenza sugli operatori sanitari. Per la Fp Cgil serve “un’azione di contrasto netta per arrestare un fenomeno che ormai è dilagante”. Per questo il sindacato esprime “un sincero apprezzamento” per l'organizzazione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari, indetta a Bari il 13 settembre dalla Fnomceo e dagli ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Puglia. L'iniziativa è stata indetta in memoria di Paola Labriola, psichiatra barese uccisa mentre era in servizio.
“Sono passati cinque anni dal tragico evento che ha coinvolto Paola – questa la posizione espressa dalla Funzione pubblica Cgil medici e dirigenti Ssn – e da allora gli episodi di violenza a danno degli operatori sanitari, soprattutto donne, sono aumentati notevolmente”. “La violenza contro gli operatori sanitari è spesso rappresentata da aggressioni fisiche – spiega Andrea Filippi, segretario nazionale del sindacato –, ma all'ordine del giorno sono anche le violenze psicologiche. Basti pensare ai medici fiscali che vengono spesso aggrediti per la sola ‘colpa’ di essere incaricati del controllo dei periodi di malattia. Ci sono poi i casi più gravi di violenze sessuali verso le donne-medico, lasciate spesso sole di notte, come è avvenuto ultimamente e più volte in Sicilia”.
Per il sindacato dei medici, sono soprattutto le problematiche organizzative e le inefficienze delle aziende sanitarie a ricadere sui singoli operatori. “Si viene aggrediti perché l'ambulanza tarda ad arrivare, per le liste d'attesa, per le carenze di personale, per il sovraffollamento dei Pronto soccorso – afferma Filippi –. Ci sono prestazioni che devono prevedere almeno la co-presenza e il supporto del personale di vigilanza. Anche la formazione degli operatori diventa fondamentale per la comprensione dei meccanismi che innescano la violenza e per lo sviluppo delle capacità di contenimento della persona che aggredisce”.
La risposta non può quindi essere che in un'azione di “organizzazione, adeguamento degli organici, sicurezza dei luoghi di lavoro, tutele contrattuali e formazione, le priorità per contrastare un fenomeno che ormai è dilagante”, conclude la Fp.