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“Due anni e mezzo fa è stato fatto un accordo, grazie ai sacrifici dei lavoratori il bilancio è positivo. Ma la cattiva gestione da parte dell’azienda rischia di farlo fallire”. Così Stefano Garzuglia, coordinatore della Rsu Fiom, commenta lo sciopero di due ore per oggi e domani (mercoledì 17 e giovedì 18 maggio) alla Ast di Terni. Uno stop che viene da lontano, in cui si sommano numerosi fattori: “Negli ultimi tempi – continua – l’azienda sta imponendo una visione unilaterale delle relazioni industriali in tanti campi, dall’organizzazione del lavoro alla gestione del personale, alla formazione. All’esterno l’Ast fa la parte dell’azienda rinnovata da capo a piedi, all’interno mostra sempre la stessa faccia”.
La grande preoccupazione di sindacati e lavoratori è legata agli aspetti produttivi. “Dalla firma dell’accordo, nel dicembre 2014, la parte degli stabilimenti ‘a caldo’ è stata costretta ogni mese a fermate per mancanza di ordinativi, che comportano anche la messa in cassa integrazione dei lavoratori,” spiega Garzuglia: “Negli ultimissimi mesi l’azienda ci aveva assicurato la soluzione del problema, ma la situazione è addirittura peggiorata, e ora ci ritroviamo con fermate ancora più lunghe”. Sotto accusa è anche la recente gestione di queste fermate, che “viene ora realizzata in maniera unilaterale costringendo i lavoratori alle ferie forzate”.
La Rsu dell’Ast di Terni, in un comunicato, lamenta anche la “mancata convocazione” del tavolo su impiegati e quadri, la diversa e non concordata “applicazione dell'accordo sulle professionalità”, infine le modalità di gestione del personale, con “reparti in cui si vieta la fruizione di ferie e permessi aziendali retribuiti e altri in cui si obbligano i lavoratori alle ferie forzate o agli straordinari”. Da qui la decisione di un primo stop, con l’avvertimento, da parte della Rsu, che “se non arriveranno riscontri di un cambio di direzione sono già in programma ulteriori ore di sciopero alla fine del mese per tutti i reparti”.