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“La nostra determinazione è vincere i due referendum su voucher e appalti. Un primo risultato, intanto, l'abbiamo già ottenuto: finalmente in Italia si è tornati a parlare di lavoro. Ma ovviamente non basta: ogni giorno chiediamo al governo di fissare la data per votare”. Così il segretario confederale della Cgil Nino Baseotto ha aperto l’Assemblea nazionale delle Camere del lavoro e di tutte le strutture del sindacato a Roma. Quanto al quesito bocciato, “la battaglia della Cgil contro i licenziamenti illegittimi prosegue: non ricorreremo contro la pronuncia di inammissibilità della Corte, ma faremo comunque di tutto per garantire quelle tutele”.
“Raggiungere il quorum sarà difficile – prosegue Baseotto –, ma è un obiettivo alla nostra portata se parliamo all'insieme dei cittadini, perché i nostri referendum riguardano milioni di persone e ci stiamo rivolgendo ai due terzi di italiani secondo cui è proprio il lavoro il più grande problema irrisolto del Paese”. Arriveranno dei correttivi che possono neutralizzare i due quesiti? “Finora – sottolinea il dirigente sindacale – tanti annunci e nessun fatto concreto. Corrono ipotesi strampalate e pericolose come le quote massime di voucher sul numero di dipendenti. In ogni caso solo la Corte di Cassazione deciderà se un eventuale intervento legislativo potrà annullare il referendum. Noi al posto dei voucher chiediamo un nuovo strumento di natura contrattuale: è una posizione semplice e chiara scritta nella Carta dei diritti. Perché se i referendum sono il mezzo, il cuore della nostra iniziativa sindacale è la Carta dei diritti universali del lavoro. Per questo stiamo chiedendo ai gruppi parlamentari di incardinarla per la discussione in Aula”, ha ricordato Baseotto: “Se si approveranno norme che colgono la sostanza delle nostre proposte, scenderemo in piazza a festeggiare. Ma adesso affrontiamo una campagna elettorale che sarà dura”. Appuntamento a sabato 11 febbraio, giorno in cui ci saranno più di cento iniziative in tutta Italia. “Con due sì – ha concluso – sarà davvero tutta un'altra Italia”.
Un pensiero, in apertura, è andato alla popolazione colpita dal terremoto: “Di fronte alla disperazione – ha osservato il segretario confederale della Cgil – è difficile trovare le parole giuste. Possiamo solo esprimere vicinanza, cordoglio e solidarietà, e sollecitare un'azione più incisiva: ritardi e pastoie burocratiche sono inaccettabili. Al governo diciamo che è tempo di battere un colpo. E diciamo un grazie enorme a tutti coloro che si sono impegnati nel soccorso, ai comparti del lavoro pubblico che come sempre si sono distinti. A persone come Walter, medico del 118, che ha trovato la morte nell'elicottero precipitato. Il nostro impegno come Cgil è intensificare ulteriormente la raccolta fondi e fare tutto il necessario, anche con l'iniziativa interna per aiutare le Camera del lavoro e le Leghe dello Spi nel realizzazare tanti progetti”. (mm, cr)