Dopo l'annuncio della Walt Disney Company, Dacca teme che altri grandi marchi occidentali seguano l'esempio dell'azienda americana, mettendo fine alle loro attività produttive in Bangladesh dopo il crollo di un palazzo che ospitava cinque aziende di abbigliamento, costato la vita a oltre 500 persone. Un esodo delle aziende occidentali avrebbe effetti devastanti sull'economia del Paese e metterebbe a rischio la sopravvivenza di milioni di persone, sottolinea oggi il New
York Times.

Un parlamentare e imprenditore tessile del Paese, Mohammad Fazlul Azim, ha quindi implorato i marchi occidentali a non
andarsene, sottolineando come molte aziende rispettino gli standard di sicurezza previsti dalla legge: "Non bisogna far
soffrire l'intera nazione. Questa industria è molto importante per noi. Quattordici milioni di famiglie dipendono da questa. E' un enorme numero di persone".

Dopo l'ultima strage di operai, la seconda in sei mesi, i proprietari delle aziende in Bangladesh e i grandi gruppi occidentali sono sotto forti pressioni da parte di governi, consumatori e organizzazioni di difesa del lavoro perchè vengano garantite condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro. Alcuni gruppi hanno fatto sapere che non intendono lasciare il Paese e che stanno valutando piani per migliorare le condizioni di lavoro, che comporteranno investimenti. Tuttavia, sottolinea il Nyt, sono stati pochi gli impegni finanziari assunti finora.