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Arriva la proposta di Intesa per il salvataggio delle banche venete. Il consiglio di amministrazione ha deliberato la disponibilità, per una cifra simbolica, a rilevare la parte "buona" (cosiddetta good bank) di Popolare Vicenza e Veneto Banca. A quanto si apprende dalle agenzie, il progetto prevede l’incorporazione, per un euro, della raccolta e degli impieghi in bonis, oltre a 9.700 dipendenti, in un’operazione "non traumatica". Il piano infatti garantirebbe riduzioni solo con i prepensionamenti, evitando di aprire la possibilità degli esuberi per l'intero comparto.
In relazione alla vicenda delle due banche popolari venete, la segretaria generale della Cgil del Veneto, Elena Di Gregorio, e la segretaria generale della Fisac Cgil regionale, Chiara Canton, ritengono “positivo” il fatto che ci sia la proposta di Banca Intesa San Paolo sul tavolo del governo “perché supera due anni di incertezza”. Lo hanno affermato intervenendo oggi a Mestre, al direttivo congiunto Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Il progetto non è tuttavia ancora chiaro e si aspetta di capirne al più presto i contorni, aggiungono Di Gregorio e Canton. Le organizzazioni sindacali devono essere convocate quanto prima per l’avvio del confronto. Il salvataggio ed il rilancio delle banche venete devono essere gestiti senza drammi sociali, con attenzione all’occupazione, al risparmio e alla clientela. Anche perché stiamo parlando di due banche fortemente intrecciate con il tessuto produttivo veneto. Governo e Europa – concludono Di Gregorio e Canton - devono fare la loro parte senza ulteriori tentennamenti.”
Megale (Fisac): importante la disponibilità di Intesa
Il segretario generale della Fisac, Agostino Megale, definisce “importante e positiva la disponibilità messa in campo da Intesa San Paolo per risolvere la situazione di crisi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza”. Secondo il dirigente sindacale, “solo in questo modo, con la scelta dell'amministratore delegato Messina, che così facendo conferma di operare anche nell'interesse generale del Paese, si potrà superare uno stato d'incertezza che dura ormai da troppo tempo, mettendo così in sicurezza le due banche venete e dando finalmente uno sbocco al confronto aperto da mesi con Bruxelles”. Siamo consapevoli, prosegue il sindacalista "dei problemi e delle difficoltà che comporta l'insieme dell'operazione. Per questo, il governo deve fare fino in fondo la sua parte, garantendo tutte le condizioni per evitare drammi sociali sul fronte dell'occupazione. In ogni caso, saremo unitariamente a Bruxelles l'11 luglio, per sostenere le nostre ragioni dinnanzi alla commissione europea”.
Camusso: preoccupati per prospettive occupazione
Sulle prospettive occupazionali del salvataggio delle banche venete da parte di Intesa Sanpaolo "mi pare difficile non essere preoccupata". Lo dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del convegno Il lavoro che cambia. "Le debolezze sono evidenti: tanta parte dei processi con cui si sono affrontate le crisi delle banche sono stati processi che hanno determinato grandi riduzioni occupazionali", aggiunge Camusso alle agenzie di stampa. Si aspetta di vedere come "queste notizie si traducono in scelte di piano industriale",perché "dire salvare è troppo poco, bisogna anche capire per fare cosa".