“La Commissione europea ieri ha proposto una nuova direttiva salva-banche come primo passo verso una ‘Unione bancaria’, ma non servirà a risolvere i problemi bancari in Spagna. ‘Questa direttiva è per il lungo periodo’ ha spiegato il commissario responsabile dei Servizi Finanziari, Michel Barnier: ‘le proposte di oggi non sono fatte per risolvere la crisi attuale’”. Lo scrive Il Messaggero. Che continua: “Se approvate, le nuove norme permetteranno di intervenire sulle banche sistemiche prima che sia troppo tardi. ‘La prevenzione costa sempre meno cara della ristrutturazione e una ristrutturazione ben preparata costa sempre meno di un salvataggio disordinato’, ha detto Barnier. Tra il 2008 e il 2011 gli aiuti di Stato al settore bancario sono arrivati a 4.500 miliardi, il 37% del Pil europeo, aggravando la crisi del debito sovrano. ‘Vogliamo rompere il legame tra crisi bancaria e finanze pubbliche», ha detto Barnier: ‘Non vogliamo più che i contribuenti paghino. Sono le banche a dover pagare per le banche’”.

“A Bruxelles – scrive il quotidiano romano – ammettono che la direttiva ‘non è ancora l'Unione bancaria’. Mancano un Fondo unico europeo di risoluzione e un sistema europeo di garanzie dei deposìtì. Ma ‘nessuna porta è chiusa, per esempio per andare più lontano riunificando ì fondi di risoluzione’, ha spiegato Barnier. Ora tocca ai governi nazionali e all'Europarlamento approvare la direttiva. I negoziati si annunciano difficili per le obiezioni del Regno Unito. Secondo Barnier, ci vorranno ‘8-15 mesi’ prima che le norme siano operative”.