"Il gruppo Intesa SanPaolo tenta di impedire ai suoi lavoratori in ferie di aderire allo sciopero di categoria in programma il 31 ottobre in difesa del contratto nazionale, disdettato dall'Abi unilateralmente lo scorso 16 settembre, e del fondo di sostegno al reddito e all'occupazione". A dirlo in una nota sono i sindacati di Ca' de Sass (Dircredito - Fabi - Fiba/Cisl - Fisac/Cgil - Sinfub - Ugl - Uilca), sostenendo che "dall'ufficio relazioni industriali del più grande gruppo bancario italiano è stata inviata una comunicazione che impedisce, a chi ha pianificato delle ferie, di sostituirle con un giorno di sciopero, avallando invece la possibilità, sempre per chi ha pianificato ferie, di rientrare per lavorare".

"La sensazione, anzi ormai la convinzione, che il 31 ottobre l’adesione allo sciopero generale dei bancari sarà altissima è uscita dalle stanze sindacali è si impiantata in quelle del management. Seminando il panico”, scrivono nella nota i sindacati del gruppo Intesa SanPaolo".

“La prova - spiegano - è un’incredibile comunicazione inviata ai direttori a firma Ufficio Relazioni Industriali in cui si legge letteralmente: “…non dovranno essere modificate le assenze già pianificate ed approvate, se non al fine di garantire il massimo del servizio possibile…”. Tradotto dal burocratese vuol dire: se hai pianificato delle ferie e vuoi sostituirle con un giorno di sciopero non te lo concedo, ma se hai pianificato delle ferie e vuoi venire a lavorare mentre i tuoi colleghi stanno scioperando, certo che puoi farlo”.

Da qui l'invito “a tutti i lavoratori che il 31 intendono trasformare una giornata di assenza programmata in giornata di sciopero a segnalare all’azienda la propria volontà. Stiamo valutando con i nostri avvocati - fanno sapere - le azioni legali che potremo intraprendere per contrastare questa iniziativa che a nostro giudizio viola il diritto costituzionale dei lavoratori a esercitare il diritto di sciopero. Comunque è certo che un’azienda, nel mettere in campo iniziative di questo genere, dimostra una sola cosa: di fronte alla determinazione e alla coesione dei colleghi ha già perso”.

Peraltro, concludono i sindacati, “se ce ne fosse ulteriore bisogno, lo stato di grave confusione in cui versano gli strateghi aziendali è dimostrato anche dagli spot sulla banca estesa in cui viene tratteggiato un surreale e favolistico mondo di soddisfazione della clientela, a fronte di filiali in emergenza negli orari tradizionali e deserte in quelli serali. Una grandissima adesione allo sciopero del 31 ottobre sarà il modo migliore per riportare la dirigenza aziendale nel mondo della realtà”.