Ci sono "molteplici profili di incostituzionalità compresa la necessità ed urgenza" nel decreto di riforma delle banche popolari approvato dalla Camera. Lo denunciano Adusbef e Federconsumatori che in una nota definiscono il decreto "privo dei requisiti costituzionali della necessità ed urgenza, in aperta violazione e in forte contrasto con gli articoli 3, 47 e 77 della Costituzione".
"Se dovesse essere approvato in analoga forma al Senato - avvertono - non mancherà di essere impugnato, da Adusbef e Federconsumatori davanti la Consulta".
Adusbef e Federconsumatori si dicono "consapevoli che le banche popolari necessitano di una riforma in grado di rendere più forte il legame con i territori e salvaguardare le capacità di prestare denaro a imprese e famiglie, ma evitando di mettere a repentaglio i risparmi raccolti rendendole potenziali prede".
"Invece di seguire i buoni esempi come la 'Glass Steegall Act' e le misure di separazione tra banche commerciali e banche di affari in direzione di una nuova 'Volcker Rule', potenziando il ruolo delle banche radicate sui territori, il governo Renzi adotta un decreto sbagliato, per privare i territori di risorse fondamentali", concludono Adusbef e Federconsumatori.
Banche popolari: consumatori, riforma incostituzionale
12 marzo 2015 • 00:00