Ieri (3 novembre) si è conclusa la trattativa per l’assunzione di 140 lavoratori del gruppo bancario Delta collocati nella sezione emergenziale del Fondo di Solidarietà, con la sottoscrizione di un accordo senza la firma della Fisac Cgil. È quanto si apprende da una nota della stessa Fisac. Le assunzioni verranno effettuate a partire da gennaio 2011 e saranno destinate alla creazione di una nuova sede a Bologna di Contact Unit (ad eccezione di 10-12 persone che verrebbero assunti presso il Polo di B.O. di Torino). La Fisac ricorda che Intesa Sanpaolo si è anche impegnata all’assunzione dei lavoratori provenienti da Sedici Banca (39 persone) e Bentos Assicurazioni (8 persone): in base a quanto già stabilito negli accordi firmati unitariamente sul tavolo nazionale, l’azienda sta completando in questi giorni i colloqui con questi lavoratori.

"Il confronto avviato il 20 ottobre - afferma la delegazione trattante della Fisac - vedeva una proposta aziendale che, pur partendo dall’accordo unitario di Delta, riproponeva integralmente le condizioni normative ed economiche previste dall’accordo separato in Intesa Sanpaolo del 2 febbraio scorso. Inoltre, la proposta dell’azienda, trattando gli orari della nuova Contact Unit di Bologna, peggiorava ulteriormente le previsioni del ccnl in merito all’orario, con: turni orari nell’intero arco delle 24 ore e comprensive anche della domenica; prestazione lavorativa in occasione di semifestività e festività nazionali; facoltà dell’azienda di superare, senza alcun compenso economico; l’orario settimanale di 40 ore, nel limite di 2 ore al giorno e 10 settimanali, per due settimane consecutive, con corrispondente riduzione nelle due settimane successive".

La trattativa, che si è svolta fino alla fine unitariamente, prosegue la Fisac, "ha portato a significativi passi in avanti: l’applicazione di turni orari per la futura Contact Unit di Bologna, nel limite orario settimanale di 36 ore solo nel caso di turni di 6 ore su 6 giorni dal lunedì al sabato, come previsto da ccnl; l’iscrizione immediata nel Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo; contribuzione a carico dell’azienda al Fondo Pensione Gruppo Intesa Sanpaolo, sin dal momento dell’assunzione, del 2% della retribuzione".

Sono rimaste, però, osserva ancora il sindacato, "le deroghe al ccnl che avevano determinato la mancata sottoscrizione dell’accordo del 2 febbraio 2010: riduzione del 20% della retribuzione prevista dal ccnl; l’allungamento dell’orario di lavoro a 40 ore nelle altre situazioni, e a 37 ore e 30 minuti a condizione che sia articolato in turni di 7 ore e 30 giornalieri; riduzione del 20% del vap, buono pasto ridotto a 3 euro e 50".

Così prosegue la nota: "La drammatica situazione nella quale si trovano i lavoratori del gruppo Delta non può consentire la riduzione della retribuzione e dei diritti previsti dal contratto nazionale a tutela dell’universalità dei lavoratori. Rispettiamo, ma non condividiamo, la scelta di sottoscrivere l’accordo da parte delle organizzazioni sindacali con cui abbiamo unitariamente condotto tutta la trattativa, ma siamo convinti che le regole fondamentali fissate dal contratto nazionale non possano essere derogate in ambito aziendale senza in tal modo indebolire complessivamente le tutele dei lavoratori".

Per questi motivi, "pur rivendicando il contributo determinante della Fisac per i risultati ottenuti rispetto alla proposta iniziale dell’azienda, abbiamo ritenuto inaccettabili i peggioramenti del ccnl previsti nell’accordo stesso. La Fisac è sempre stata in prima linea per la difesa dell’occupazione e per dare un’opportunità di lavoro ai tanti giovani e disoccupati in Italia, ma l’occupazione non può essere posta in alternativa alla tutela dei diritti".