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“Siamo qui perché vogliamo che sia chiaro a tutti che i lavoratori delle banche non stanno scioperando per loro stessi. Non c'è solo il contratto dietro il nostro sciopero, ma c'è il tema di cosa vuol dire avere delle banche in questo paese. Perché noi degli amici degli amici non ne possiamo più”. Ha esordito così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil dal palco di Milano, in occasione dello sciopero dei bancari (ascolta l'audio integrale).
Le manifestazioni si sono tenute, oltre che a Milano, anche a Ravenna, Roma e Palermo. Braccia incrociate dei lavoratori dietro le parole '#sonobancario al servizio del paese', una protesta unitaria a distanza di 15 mesi dall'ultimo sciopero nel settore, dopo l'emorragia di circa 70mila lavoratori dal 2000 ad oggi, e dopo l'interruzione della trattativa per il rinnovo dle contratto collettivo.
“Non ci siamo dimenticati che quando è iniziata la grande crisi che stiamo ancora attraversando, tante colpe erano della finanza e del sistema bancario – ha continuato Camusso -. L'obiettivo unico era il profitto immediato, ma non ci si rendeva e non ci si rende ancora conto di cosa vuol dire rendere il mondo del lavoro sempre più povero. Se il sistema bancario non torna a fare il suo lavoro, cioè dare credito al paese, noi dalla crisi non usciremo. Il nostro obiettivo non è salvare noi stessi, ma creare nuove banche al servizio del paese”.
“E questo – secondo il segretario generale Cgil - non vuol dire solo avere credito, ma anche avere lavoratori tutelati e professionalizzati che raccontino una verità trasparente ai cittadini. Perché la finanza cattiva non è solo negli Stati Uniti, ma è anche qui. E non si risolve con un decreto, come quello che ha fatto il governo che impone alle casse di risparmio di diventare Spa: essere grandi non vuol dire necessariamente offrire servizi migliori.”
“Noi siamo in una situazione difficile – ha concluso Camusso -, lo sappiamo bene, ma la risposta deve essere una riduzione, non un ulteriore aumento delle disuguaglianze. Noi sappiamo quanto hanno perso i lavoratori bancari in questo periodo, e quanto invece hanno guadagnato i banchieri: questo è un pezzo della crisi del nostro paese. Io non ho mai conosciuto nessuno che lavora meglio perché è sotto minaccia, lavora meglio chi ha un futuro e una prospettiva. Abbiamo diritto al rispetto. Se l'Abi continua con questo atteggiamento, Cgil, Cisl e Uil saranno accanto ai sindacati dei bancari per continuare la battaglia. Perché è una battaglia non solo per i bancari ma per i diritti di questo paese. Oggi in piazza siamo tanti, e ci torneremo perché il contratto dei bancari è il nostro obiettivo”.
Megale: “L'Abi cambi atteggiamento subito”
“Stiamo scioperando, e siamo mobilitati in tutto il Paese, per difendere, rinnovare e riconquistare il contratto nazionale di lavoro”, ha invece affermato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale dal corteo di Ravenna. “Chi vuole, come Abi, abrogare il contratto è come se volesse eliminare la Costituzione. Per questo siamo in piazza: perché difendere il contratto è difendere la dignità del lavoro”. Alla luce del “successo” di oggi, il leader della categoria dei lavoratori del credito della Cgil, fa sapere: “Ci aspettiamo che nei prossimi giorni l'associazione bancaria cambi radicalmente posizione, ritirando le pregiudiziali e riaprendo un tavolo di trattativa sulla base di pari dignità”. In ogni caso, avverte Megale, “se tutto ciò non avviene entro due settimane, andremo nuovamente ad una mobilitazione più dura e a un nuovo pacchetto di scioperi, in tutti i gruppi, in tutti i territori e in tutto il paese”, conclude.
Barbagallo: “Pronti a lotte crescenti”
Se l'Associazione dei Bancari Italiani non vorrà fare contratti nel settore "le promettiamo lotte crescenti". Ha confermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a margine dell'assemblea della Uil Emilia Romagna. "Oggi c'è lo sciopero generale dei bancari – ha osservato -: anche l'Abi deve sapere che con le manovre di Draghi a livello europeo, si deve mettere in testa che i contratti bisogna farli e - ha concluso - se non vorrà farli le promettiamo lotte crescenti".
Furlan: “Si riapra il dialogo”
“E' uno sciopero con una altissima percentuale di adesioni e di partecipazione quello di oggi dei sindacati di categoria dei bancari. Una grande giornata di mobilitazione di tante lavoratrici e lavoratori che reclamano un nuovo contratto e un nuovo modello di banca", sottolinea infine il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Speriamo che ora l'Abi non faccia orecchie da mercante e riapra subito il dialogo con i sindacati, nell'interesse non solo delle banche, ma anche delle famiglie, dei risparmiatori e dell'intero sistema produttivo del Paese".
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